Ieri pomeriggio, nel corso di un incontro presso lo Studio Ovale, il presidente Trump ha firmato un decreto che rafforza l’autorità di Elon Musk e del suo Dipartimento per l’efficienza governativa. Il nuovo ordine esecutivo ordina alle agenzie federali di “coordinarsi e consultarsi” con il DOGE per tagliare posti di lavoro, e di limitare le assunzioni su larga scala.
Trump e Musk hanno risposto alle domande dei giornalisti in uno scambio di battute a ruota libera durato più di mezz’ora, ma i due hanno parlato per lo più in termini generali e non hanno fornito dettagli sui risultati effettivi dell’agenzia capitanata dall’uomo più ricco al mondo.
Per settimane, Musk si è scagliato contro quelli che lui definisce sprechi e frodi. Lunedì, l’account DOGE su X ha affermato che l’amministrazione aveva rescisso 89 contratti per un valore di 881 milioni di dollari, senza però specificare di cosa si trattasse o per quale motivo fossero stati ritenuti una perdita inutile di denaro.
Tra le affermazioni più criticate rilasciate da Musk in questi giorni, inoltre, vi è sicuramente quella secondo cui gli USA avrebbero speso 50 milioni in profilattici da destinare alla Striscia di Gaza. Ieri, dinanzi alle domande dei giornalisti su tale tema, il 53enne ha riconosciuto che alcune delle sue dichiarazioni sui presunti sprechi del governo si sono rivelate inesatte.
“Facciamo degli errori, ma lavoreremo per correggerli rapidamente”, ha aggiunto l’uomo più ricco al mondo, “non sono sicuro che dovremmo inviare profilattici per un valore di 50 milioni di dollari da qualche parte. Non credo che sia qualcosa che entusiasma gli americani. E poi si tratta davvero di un numero enorme di preservativi”.
Nonostante ciò, ieri il presidente Trump ha lodato nuovamente il lavoro svolto dal suo fedelissimo, che per l’occasione indossava un cappellino nero con la scritta MAGA ed aveva con sé il figlio di 4 anni, e dalla sua giovane squadra di techno nerd, affermando di voler concedere ulteriore potere al dipartimento.
Se da un lato i due hanno usato decine di volte le parole “spreco”, “frode” o “abuso”, senza mai fornire prove a testimonianza delle loro dichiarazioni, dall’altro non hanno fatto praticamente nulla per mettere a tacere le accuse secondo cui starebbero violando la Costituzione, tentando di chiudere agenzie federali senza il consenso del Congresso.
Gli esperti, inoltre, hanno osservato che anche se il DOGE riuscisse a ridurre il numero di dipendenti federali, la retribuzione di questi ultimi costituisce in realtà una piccola percentuale del budget complessivo, circa il 6,6%. La stragrande maggioranza della spesa federale, infatti, è destinata alla previdenza sociale, all’assistenza sanitaria per gli anziani, i disabili e i poveri, all’esercito e agli interessi sul debito nazionale.
La conferenza stampa di ieri, oltre che per le dichiarazioni quantomeno discutibili di Trump e Musk, è finita sotto la luce dei riflettori anche per un ulteriore episodio. La Casa Bianca ha infatti vietato l’accesso a due giornalisti dell’Associated Press, dopo che l’agenzia si era rifiutata di riferirsi al Golfo del Messico con il nome imposto dal leader MAGA di “Golfo d’America”.
“È allarmante che l’amministrazione Trump punisca l’AP per la sua indipendenza”, ha affermato Julie Pace, vicepresidente e caporedattrice senior della testata, “Limitare il nostro accesso allo Studio Ovale non solo impedisce alle persone di usufruire di notizie libere, ma viola chiaramente il Primo Emendamento”.
A partire da questa settimana, negli USA Google Maps ha iniziato ad identificare il luogo in questione come “Golfo d’America”, seguendo dunque l’ordine esecutivo firmato dal leader MAGA. Apple Maps, invece, almeno per il momento, mostra entrambi i toponimi.