Il fedelissimo ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon, si è dichiarato colpevole per aver riciclato il denaro della raccolta fondi “We Build the Wall” nel 2022 evitandosi così 15 anni di carcere. Accettando la proposta di patteggiamento, il gran giurì di Manhattan lo ha condannato in primo grado a tre anni di libertà condizionale e gli ha vietato di ricoprire l’incarico di direttore per qualsiasi no-profit nello Stato di New York.
Secondo la sentenza, Bannon, insieme ad altre tre persone, è colpevole di aver ingannato i donatori americani con una finta campagna organizzata durante il primo mandato di Trump a sostegno della costruzione del muro al confine fra Messico e Stati Uniti. L’ex consigliere del presidente Usa avrebbe quindi intascato quasi 15 milioni di dollari, anche se in aula ha dichiarato di non aver ricevuto niente personalmente.
Bannon era già stato incriminato in una causa federale per un caso simile nel 2020 e poi graziato da Trump nel 2021. Questa volta trattandosi di accuse statali, il presidente Usa non potrà intervenire.
Lo scorso anno, Bannon ha trascorso quattro mesi in un carcere della Florida per aver disertato un mandato di comparizione davanti al Congresso durante le indagini della Commissione competente sull’attacco del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. È riuscito a uscire in tempo per partecipare alla Convention Repubblicana a Milwaukee, in Wisconsin, dove ha incitato il pubblico e ribadito il suo sostegno a Trump.