Dopo l’annuncio di Hamas di sospendere il rilascio degli ostaggi perché Israele non avrebbe rispettato i piano, Donald Trump ha minacciato i ribelli che “scatenerà l’inferno” se “entro le 12 di sabato 15 febbraio non verranno liberati tutti gli israeliani ancora trattenuti nella Striscia”. Se così fosse, la tregua accordata a metà gennaio salterebbe.
In giornata, Fox News aveva condiviso un estratto dell’intervista con il presidente degli Stati Uniti, di cui già prima del Super Bowl aveva dato delle anticipazioni. Trump aveva dichiarato che, in base al suo piano di trasformare Gaza i palestinesi non avrebbero alcun “diritto al ritorno” nella Striscia perché “avranno alloggi molto migliori. In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro”. Il progetto, annunciato durante una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la settimana scorsa, prevederebbe la rimozione dell’intera popolazione civile dal territorio e lo sviluppo di quella che ha definito una “Riviera del Medio Oriente”.
Secondo quanto dichiarato a Bret Baier di Fox News nel nuovo estratto reso pubblico, ai palestinesi non sarebbe dunque riconosciuto il diritto di ritorno. Trump ha affermato che verranno costruite per loro abitazioni migliori “un po’ lontano da dove si trovano”, senza però specificare dove.
La proposta di Trump costituisce un crimine secondo il diritto internazionale, ed è stata quasi universalmente respinta, anche da parte degli Stati arabi. Il ministero degli Esteri saudita ha dichiarato che non accetterà “alcuna violazione dei diritti inalienabili dei palestinesi”, Egitto e Giordania hanno rigettato l’idea.
Il “diritto al ritorno” è la formula usata dal 1948 per definire le richieste palestinesi di rientrare in possesso dei territori che lasciarono al momento della fondazione dello Stato di Israele; è quindi una frase politicamente carica di significato. La Striscia di Gaza, già territorio da cui non si usciva senza autorizzazione israeliana, economicamente non autosufficiente e non libero di commerciare col resto del mondo, dopo 15 mesi di bombardamenti israeliani per sradicare l’organizzazione estremista Hamas (responsabile del sanguinoso attacco del 7 ottobre 2023) è in larga parte rasa al suolo; ma ha una lunga costa sul mare che fa gola evidentemente agli immobiliaristi.