A distanza di quasi un mese dal suo insediamento Donald Trump, in un sondaggio del network televisivo CBS News/You Gov, riscuote il 53% dei consensi dagli adulti statunitensi, mentre il 47% esprime disappunto.
Inoltre il 70% degli intervistati ritiene che Trump stia mantenendo le promesse fatte durante la campagna elettorale del 2024, confermando così la percezione di un presidente determinato e fedele ai suoi impegni. La maggioranza lo descrive come “duro” 69%, “energico” 63%, “concentrato” 60% ed “efficace” 58%, valori che rispecchiano le aspettative degli elettori durante la corsa alla Casa Bianca.
Molti americani affermano che Trump stia facendo più di quanto si aspettassero, e tra questi la maggioranza apprezza il suo operato. Pochi ritengono che stia facendo meno di quanto promesso. I suoi sostenitori sottolineano in particolare il suo impegno nello smantellamento dei programmi di diversità, equità e inclusione DEI e l’espulsione degli immigrati irregolari.
La politica di deportazione di massa è ampiamente supportata, in linea con il sentimento espresso durante la sfida politica. Anche l’invio di truppe al confine ottiene un consenso elevato. Tuttavia, gli statunitensi sono divisi sulla creazione di grandi centri di detenzione, un’iniziativa fortemente sostenuta dei votanti del GOP.
Nonostante l’ampio consenso su molti temi, la maggioranza dei cittadini ritiene che l’amministrazione Trump non stia facendo abbastanza per abbassare i prezzi di beni e servizi. L’inflazione è stato uno dei temi centrali della sua vittoria elettorale e continua a rappresentare una preoccupazione diffusa.
Circa la metà dei repubblicani condivide l’idea che il governo dovrebbe concentrarsi di più sulla riduzione del costo della vita. Coloro che ritengono efficaci le strategie del magnate nell’abbassare i prezzi non si aspettano risultati immediati: molti stimano che ci vorranno almeno sei mesi prima di vedere effetti tangibili.
Le nuove tariffe doganali potrebbero influenzare ulteriormente il costo della vita. Se da un lato le politiche protezionistiche sono ritenute positive da alcuni, dall’altro il 75% degli americani teme che l’introduzione di nuovi dazi sui beni importati possa far aumentare ulteriormente i prezzi senza necessariamente creare nuovi posti di lavoro o contrastare il traffico di fentanyl, il potente oppioide sintetico.
Trump ottiene una valutazione complessivamente positiva anche per la gestione del conflitto tra Israele e Hamas. Tuttavia, i recenti commenti del presidente sull’eventuale gestione di Gaza hanno suscitato un ampio dibattito, sono pochi quelli che la ritengono una buona idea.
Molti vedono questa soluzione come una mossa strategica volta ad aprire trattative per altri obiettivi. Nel complesso, viene riconosciuto a Trump un approccio pragmatico nella politica estera, anche se le opinioni rimangono divise.
Un altro tema affrontato dal sondaggio riguarda l’influenza di Elon Musk sulle politiche pubbliche. I repubblicani tendono a credere che il fondatore di Tesla dovrebbe avere almeno un certo grado di influenza sulle decisioni governative, mentre i democratici sono contrari, ritengono che il suo ruolo debba essere marginale.
Il Presidente e il suo team ricevono pure ampio sostegno per la riduzione degli aiuti esteri e il contenimento della spesa pubblica, sebbene permangano divisioni su quali settori debbano subire i tagli più significativi.