È ormai una corsa contro il tempo. Anticipando la cancellazione dei dati sanitari federali da parte dell’amministrazione Trump, scienziati, ricercatori e attivisti hanno reagito di concerto, lavorando senza sosta per salvare e archiviare quante più informazioni possibili. Eroi anonimi hanno scaricato interi siti governativi spostando nozioni vitali su piattaforme indipendenti e sottraendole alla censura del nuovo presidente.
La virologa Angie Rasmussen ha raccontato a The Hill che, dopo aver ricevuto un’indiscrezione che a breve il sito dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sarebbe stato oscurato, ha scaricato tramite archive.org quante più informazioni possibili. Lo stesso hanno fatto i gestori della pagina web di American College of Obstetricians and Gynecologists che ha ripubblicato le linee guida sulla prevenzione delle malattie sessuali.
Dal 20 gennaio, attraverso gli ordini esecutivi che mirano le iniziative di diversità, equità e inclusione, anche la sanità ha subito un brusco contraccolpo. Secondo un’analisi del New York Times, circa 80.000 interfacce di una decina di siti governativi sono state cancellate. Alcune sono state ripristinate, ma non è ancora chiaro che cosa manchi all’appello.
Per esempio, sono stati eliminati dati cruciali sull’HIV e sulle malattie sessualmente trasmissibili e le linee guida per la prescrizione di anticoncezionali dal sito dei CDC. È stato oscurato anche la pagina web del dipartimento della ricerca sulla salute delle donne del National Institutes of Health, ma non è stato ripristinato. Poi sono riapparsi online.
Gli eroi-archivisti stanno cercando di mettersi in contatto fra di loro per capire cosa e quanto è già stato salvato e come renderlo facilmente accessibile al pubblico perché queste informazioni diventano cruciali per milioni di persone che abitano nelle aree più vulnerabili e che non riescono ad avere sostegno immediato.