Affidarsi all’Intelligenza Artificiale per tagliare 60% del personale federale e recuperare sul debito pubblico è quello che sta facendo Elon Musk al Department of Government Efficiency (DOGE). L’obiettivo del CEO di Tesla, SpaceX e X, che fin dal primo giorno ha avuto il cieco sostegno di Donald Trump, è aumentare la produttività e ridurre al minimo le spese in eccesso. Non potendo chiudere Ministeri senza l’approvazione del Congresso, il presidente ha dato il via libera a un privato di passare al vaglio tutti gli uffici governativi con l’aiuto preciso della tecnologia per prendere il controllo dei fondi e dei dati sensibili e sostituire velocemente dipendenti pubblici con macchine e pochi fedelissimi.
Come quello che sta succedendo al Treasury Department. Una settimana fa, è stato eletto il nuovo capo, Tom Krause, che è vicinissimo a Musk e avrà la responsabilità dell’esecuzione di centinaia di miliardi di dollari in pagamenti annuali ai cittadini americani, come anche dei loro dati bancari e numeri del Social Security. A fronte di questa nomina, 19 legali democratici hanno fatto causa al presidente per aver permesso a un privato di accedere a dati sensibili violando la legge federale. Il giudice del distretto di New York ha così deciso di bloccare il DOGE obbligando tutti i soldatini di Musk a cancellare i documenti su cui avevano già messo mano.
Si passa poi alla General Services Administration, che si occupa di gestire le proprietà e le infrastrutture federali e che conta circa 12 mila dipendenti. Wired riporta che Musk sta lavorando a una sua chatbot, chiamata “GSAi”, che elabori in poco tempo enormi quantità di dati su contratti e appalti e che funga anche da archivio digitale. I soldatini del DOGE hanno cercato di lavorare sull’AI di Google, Gemini, su Cursor, l’assistente di codifica sviluppato dalla start-up di San Francisco Anysphere, e poi su GitHub Copilot di Microsoft, senza rendere noti potenziali rischi di cybersecurity né preoccupandosi di evitare conflitti di interessi fra l’una e le altre aziende Big Tech.
Ai dipendenti dell’Office of Personnel Management, ovvero il dipartimento di risorse umane del governo, a cui è stato consigliato di dimettersi se non possono presentarsi in ufficio cinque giorni a settimana e “impegnarsi alla cultura di lealtà ed eccellenza”, scrive Wired. Il Washington Post riporta che a rischiare il posto sono soprattutto “gli ultimi arrivati e coloro che hanno voti bassi nelle prestazioni” e che “la metà delle proprietà immobiliari non militari del governo è destinata a essere liquidata”. La forza lavoro verrà sostituita dalle macchine, che occupano meno spazio. “Tutto quello che può essere automatizzato lo sarà”, conclude il giornale della capitale ricordando che Musk fece lo stesso quando comprò Twitter nel 2022, riducendo del 75% il personale.
Un altro paio di maniche è il Department of Education, quello che Trump ha annunciato di voler smantellare in via definitiva. Associated Press ha riportato che, a fine gennaio, 55 dipendenti sono stati messi in congedo retribuito a fronte dell’ordine esecutivo che vieta tutti i programmi “diversità, equità e inclusione”, nonostante i funzionari non fossero coperti da questa iniziativa. Il Washington Post ha poi confermato che il DOGE sta sottoponendo il Dipartimento all’operazione chirurgica via AI basandosi “informazioni di identificazione per le persone che gestiscono le sovvenzioni, così come dati finanziari interni sensibili”, dopo che più volte i democratici hanno espresso preoccupazione per l’accesso di un privato a dati personali federali.
Se l’amministrazione Biden è sempre stata cauta nei confronti dell’AI, il presidente Trump ha un approccio più diretto affidandosi alla ghigliottina tecnologica di Musk.