Venerdì, Donald Trump ha annunciato di volersi auto-nominare presidente del John F. Kennedy Center for the Performing Arts, aggiungendo che licenzierà immediatamente diversi membri del consiglio di amministrazione e l’attuale presidente.
Il Kennedy Center è probabilmente il centro culturale più importante del Paese, ed è gestito tramite una partnership pubblico-privata. La struttura, ubicata lungo il fiume Potomac, a Washington DC, venne inaugurata nel 1971. In questi lunghi anni, il centro ha ospitato spettacoli musicali e teatrali, opere d’arte di vario genere e performance art: qui, si sono esibiti artisti del calibro dei Led Zeppelin e Tina Turner.
Venerdì, in una delle sue solite affermazioni al vetriolo, Trump ha dichiarato: “Sotto la mia direzione, il Kennedy Center tornerà ad essere grande!”. Tuttavia, un portavoce dell’istituto ha spiegato di essere a conoscenza del post di Trump su Truth Social, ma di non aver “ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Casa Bianca in merito ai cambiamenti nel nostro consiglio di amministrazione”.
L’attuale presidente del Kennedy Center è David Rubenstein, un filantropo miliardario e co-fondatore della società di private equity Carlyle Group. Rubenstein ha ricoperto la carica dal 2010 e avrebbe dovuto ritirarsi quest’anno. Dopo l’elezione di Trump, però, il centro ha dichiarato di non essere riuscito a trovare un nuovo leader e che quindi Rubenstein sarebbe rimasto in carica fino a settembre 2026.
Quest’ultimo è stato consigliere politico di Jimmy Carter e, stando ai rumors, sarebbe anche molto vicino a Joe Biden. I membri del CdA del centro sono solitamente nominati dal presidente. Attualmente, fanno parte del consiglio anche diversi sostenitori di Trump, come il procuratore generale Pam Bondi, Brian Ballard e il cantante Lee Greenwood. Tra questi, vi è anche Karine Jean-Pierre, portavoce di Biden.
La presidenza dell’istituto, invece, è sempre stata assegnata dai membri del consiglio direttivo, secondo la legge autorizzata dal Congresso nel 1958, anno in cui venne approvata la realizzazione del centro, ideato per la prima volta da Eleanor Roosevelt negli anni ’30.
“Non c’è nulla nel nostro statuto che impedirebbe a una nuova amministrazione di sostituire i membri del consiglio”, ha affermato un portavoce del Kennedy Center, “Tuttavia, questa sarebbe la prima volta che un’azione del genere viene intrapresa”.
Dal canto suo, Trump è intenzionato a congedare Rubenstein ed il CdA perché “non condividono la nostra visione per un’età dell’oro nelle arti e nella cultura”. Il leader MAGA ha inoltre accusato l’istituto per aver ospitato “spettacoli di drag queen, specificatamente rivolti ai nostri giovani: ciò deve finire!”.