L’amministrazione Trump ha ordinato la sospensione, con effetto immediato, del programma nazionale da 5 miliardi di dollari per le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, un ulteriore passo indietro contro l’iniziativa verde portata avanti dal suo predecessore Joe Biden.
La decisione, che rappresenta un colpo significativo per il movimento ambientalista e per gli Stati che avevano iniziato a implementare le colonnine, è stata comunicata attraverso una nota ufficiale della Federal Highway Administration, l’agenzia governativa degli Stati Uniti che fa parte del Dipartimento dei Trasporti.
Emily Biondi, amministratrice associata della FHWA, ha notificato che la nuova leadership ha deciso di rivedere le politiche alla base dell’implementazione dei piani NEVI, National Electric Vehicle Infrastructure, creato per supportare l’espansione e lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici EV. La guida che regolava l’iniziativa e che aveva visto l’approvazione di sistemi di distribuzione per i punti di rifornimento, è stata abrogata e sostituita con un’interruzione dei nuovi obblighi.
Nonostante il blocco, la FHWA ha assicurato che i rimborsi per i progetti in corso saranno comunque garantiti, onde evitare che gli impegni finanziari già assunti vengano compromessi. Il progetto, che destinava fino all’80% dei costi per la progettazione e l’installazione delle aree attrezzate, ha visto un’impennata delle porte di ricarica attive in diverse parti del paese, con un notevole aumento della diffusione delle infrastrutture necessarie alla transizione verso veicoli ecologici.
Tuttavia, Andrew Rogers, ex vice amministratore della FHWA, ha dichiarato che la decisione sembra ignorare sia le leggi esistenti che i vincoli legali imposti dai tribunali federali e sottolinea come tutto ciò violi l’Impoundment Control Act del 1974, una legge che regola l’uso da parte del presidente americano dei fondi già approvati dal Congresso per determinati interventi.
Anche durante la campagna elettorale, “The Donald” aveva duramente criticato i sostenitori dei mezzi verdi e aveva sottolineato che sarebbero dovuti “marcire all’inferno”. Aveva inoltre messo in guardia contro le politiche di Biden, che riteneva avrebbero causato un “bagno di sangue” all’industria automobilistica statunitense. Recentemente, Trump ha pure revocato un ordine che mirava a rendere elettrica metà delle auto vendute in America entro il 2030 e ha rafforzato ulteriormente la sua posizione contro la transizione ecologica.
La sospensione del programma NEVI avrà conseguenze dirette sull’industria dei veicoli elettrici, e in particolare su Tesla, che rappresenta la principale protagonista in questo settore. Le stazioni di ricarica, infatti, sono un elemento fondamentale per il successo delle auto elettriche, e il ritardo o l’interruzione dell’espansione della rete potrebbe rallentare la diffusione di tali veicoli. Tesla, che ha investito pesantemente nell’espansione delle proprie stazioni Supercharger, potrebbe trovarsi in una posizione difficile, visto che la mancanza di infrastruttura adeguata potrebbe limitare le vendite e il progresso dell’elettrificazione dei trasporti negli Stati Uniti. L’incertezza sulla politica del governo potrebbe influenzare anche la fiducia degli investitori nei produttori di veicoli elettrici, rendendo difficile il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di transizione ecologica.
Inoltre con questa decisione emerge una notevole incongruenza nel comportamento dell’amministrazione Trump riguardo alla politica energetica e alle infrastrutture delle auto elettriche. Da un lato, il governo continua a sostenere l’industria dei combustibili fossili, che rimane il punto focale della sua agenda economica; dall’altro, la retromarcia sul programma di ricarica EV sembra ignorare l’importanza strategica di una transizione ormai inevitabile.
Questa posizione appare anacronistica, soprattutto in un contesto globale in cui molte nazioni stanno investendo massicciamente nell’energia verde e nelle tecnologie ecologiche. La mossa di Trump, quindi, non solo contraddice la necessità di affrontare i cambiamenti climatici, ma potrebbe danneggiare anche la competitività economica degli Stati Uniti a lungo termine.
Il futuro del programma NEVI e della rete di ricarica resta quindi incerto, mentre l’industria attende sviluppi in merito a una questione che ha implicazioni non solo per il trasferimento energetico, ma anche per l’equilibrio politico tra le diverse amministrazioni.
Il futuro del programma NEVI e della rete di ricarica resta quindi incerto, mentre l’industria attende sviluppi in merito a una questione che ha implicazioni non solo per il trasferimento energetico, ma anche per l’equilibrio politico tra le diverse amministrazioni.