L’incursione di Elon Musk nelle viscere del governo statunitense provoca profonde scosse. Il milionario ha annunciato su X che il suo Doge, il nuovo organismo per l’Efficienza Governativa dell’amministrazione Trump, è operativo per ben 120 ore a settimana, cioè 17 ore al giorno. Musk e il suo gruppo di giovane tecnocrati (tutti maschi, alcuni studenti, uno che si dice sia un diciannovenne diplomato) hanno ottenuto l’accesso ai file di lavoro e ai sistemi finanziari e di dati strettamente controllati del Tesoro degli Stati Uniti, che rappresentano trilioni di dollari di spesa governativa.
Di per sé, questo suscita grande preoccupazione. Musk si è già vantato di aver eliminato USAid, l’ente governativo che gestisce i programmi di aiuto internazionale, la maggiore fonte al mondo di finanziamenti per i programmi umanitari di tutto il pianeta; secondo lui, una “malvagia” “organizzazione criminale”. Migliaia di dipendenti sono stati messi in cassa integrazione non retribuita.
Marco Rubio, segretario di Stato americano, in viaggio in America centrale, ha gettato un po’ di confusione sul tema affermando di essere ora a capo dell’agenzia (come se USAid ora fosse sotto il diretto controllo del Dipartimento di Stato).
Il team di Musk ha anche ottenuto l’accesso all’agenzia per le risorse umane del governo federale, inclusi i registri con le informazioni sui dipendenti; e l’uomo più ricco del mondo sostiene di aver annullato fino al 50% dei contratti di costruzione di edifici federali per uffici sottoutilizzati.
Secondo il New York Times, il team Doge intende inserire strumenti di intelligenza artificiale nei sistemi informatici governativi per valutare i contratti e individuare i tagli.
I democratici hanno accusato Musk di aver violato palesemente la legge e di “interferenze incostituzionali”. Molti critici lamentano che la molteplicità di contratti governativi di Musk con le sue varie aziende crei conflitti di interesse, e anche Donald Trump si è spinto a dire ai giornalisti che il patron di Tesla non ha un potere illimitato e che può agire solo con la sua approvazione: “Elon non può fare e non farà nulla senza la nostra approvazione. E noi gli daremo l’approvazione dove è appropriato; dove non è appropriato, non lo faremo”.

Intanto, a proposito di efficientamento, secondo la Cnn, la Central Intelligence Agency ha offerto scivoli a tutta la sua forza lavoro, citando l’obiettivo di allineare l’agenzia alle priorità di Donald Trump. L’agenzia di spionaggio statunitense sta anche congelando l’assunzione di candidati che avevano già ricevuto un’offerta condizionata, ha riferito il Wall Street Journal, citando un assistente del direttore della CIA John Ratcliffe: alcune di queste offerte potrebbero essere annullate se i candidati non avessero il giusto background per i nuovi obiettivi dell’agenzia, che includono la lotta ai cartelli della droga, la guerra commerciale di Trump e la minaccia alla Cina.
Un portavoce della CIA ha dichiarato alla CNN che la decisione fa parte degli sforzi di Ratcliffe per “garantire che la forza lavoro della CIA risponda alle priorità dell’amministrazione in materia di sicurezza nazionale” e che è “parte di una strategia olistica per infondere all’agenzia una rinnovata energia”.
Ratcliffe, ex membro della Camera dei Rappresentanti e direttore dell’intelligence nazionale durante il primo mandato di Trump, è stato confermato dal Senato degli Stati Uniti come direttore della CIA pochi giorni dopo l’insediamento di Trump per il suo secondo mandato. La CIA di Trump si concentrerà maggiormente sull’emisfero occidentale, prendendo di mira Paesi che non sono tradizionalmente considerati avversari degli Stati Uniti.
L’amministrazione Trump ha già licenziato o messo in pausa centinaia di dipendenti pubblici come primo passo verso il ridimensionamento della burocrazia e l’insediamento di gente a lui più fedele. La settimana scorsa la Casa Bianca ha offerto a due milioni di lavoratori federali civili a tempo pieno l’opportunità di smettere di lavorar e di ricevere stipendio e benefit fino al 30 settembre.
L’inclusione della CIA in questo programma sembra però una decisione recente.
Il governo degli Stati Uniti è la più grande forza lavoro della nazione con oltre 2,4 milioni di dipendenti, senza contare gli impiegati delle poste. Il Progetto 2025, il manifesto conservatore che ha guidato gran parte degli obiettivi politici di Trump, chiede il licenziamento in massa dei dipendenti federali e suggerisce di sostituire molti di loro con personale di nomina politica.