Le minacce di Donald Trump alla Colombia, che includevano dazi e sanzioni per forzarla ad accettare aerei carichi di “criminali illegali”, si sono scontrate con una realtà ben diversa. A bordo di quei voli non c’erano delinquenti, ma famiglie in cerca di un futuro migliore, tra cui donne incinte e bambini, che fuggivano in cerca di protezione.
Il governo colombiano ha respinto con forza le accuse di deportazione di “malviventi”. In un comunicato ufficiale, ha dichiarato che tra i 200 migranti rimpatriati nei giorni scorsi, c’erano due gestanti e oltre 20 minori, ma nessun fuorilegge. Luis Gilberto Murillo, attuale ministro degli Esteri del paese sudamericano, ha sottolineato chiaramente: “Non sono criminali” e ha ribadito che essere un immigrato non è un reato. Le parole del politico mettono in discussione le affermazioni del presidente degli Stati Uniti, che aveva descritto i rifugiati con termini come “assassini” e “persone cattive”.
Anche se “The Donald” aveva promesso di rimuovere rapidamente i “criminali violenti” con il supporto dell’esercito e dell’FBI, i funzionari colombiani hanno precisato che nessuna delle persone rimpatriate aveva precedenti penali. Gli aerei, infatti hanno riportato nella loro terra natia non solo uomini adulti, ma anche giovani donne e bambini, tra cui alcuni neonati.
Seppure lo stato colombiano abbia deciso di accogliere i deportati, lo ha fatto a modo suo, con dignità e rispetto per i suoi cittadini, a differenza di come era stato inizialmente imposto da Washington. Durante il trasferimento, i migranti sono stati trattati con le cure mediche e il cibo necessari, e al loro rientro sono stati accolti con programmi di assistenza per il reinserimento. Il presidente Gustavo Petro ha dichiarato: “Non si tratta di delinquenti, sono esseri umani che vogliono lavorare e progredire, vivere la vita. Sono colombiani, sono liberi e dignitosi e sono nella loro patria dove saranno amati”.
Come trapelato dalle parole del leader colombiano, coloro che cercano semplicemente una vita migliore, non sono una minaccia, rischiano invece di esserlo le azioni di chi, in nome della sicurezza nazionale, costruisce narrazioni false e dannose per giustificare politiche di deportazione indiscriminate.
Scontro tra Trump e Colombia: Bogotà accoglie i migranti deportati – La Voce di New York