Ordini, contrordini e caos alla Casa Bianca il cui Office of Management and Budget ha revocato l’ordine che imponeva un congelamento generalizzato della maggior parte delle sovvenzioni e dei prestiti federali. Revoca che Donald Trump, nel corso di un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca, in occasione della firma Laken Riley Act, ha smentito affermando che l’ordine di congelamento degli aiuti federali resta in vigore.
“Abbiamo raggiunto un livello record di contenimento dell’immigrazione. Nessuno tenta più di entrare”, ha dichiarato il presidente che ha usato parole di fuoco contro la politica immigratoria di Joe Biden definita “arrogante e stupida”. L’occasione è stata la firma della legge che porta il nome di Laken Riley, una giovane studentessa di infermieristica uccisa da José Antonio Ibarra, un immigrato illegale venezuelano che era agli arresti domiciliari in attesa della sentenza dopo una condanna per furto. Il Laken Riley Act ora proibisce agli immigrati illegali riconosciuti colpevoli di un reato di poter rimanere in libertà provvisoria in attesa della condanna. Nel corso della cerimonia Trump ha annunciato la creazione di un centro, da 30.000 posti, per la detenzione dei migranti illegali nella prigione militare di Guantanamo (nell’isola di Cuba) per “rinchiudere i peggiori criminali che minacciano gli Stati Uniti” e ha firmato un ordine esecutivo per dare mandato alla trasformazione del supercarcere.
Nella successiva conferenza stampa Donald Trump ha minimizzato la debacle che ha costretto la sua amministrazione a fare marcia indietro sull’ordine di congelamento affermando che l’ordinanza è stata solo sospesa, ma che resta in vigore, e ha parlato dei successi nella sua operazione di caccia agli illegali affermando che Guantanamo, da prigione per i terroristi, verrà trasformata in casa di soggiorno per gli immigrati illegali.
Ma è chiaro che la confusione aumenta: quello che dice il presidente, la “toppa” messa dall’Office of Management e Budget della Casa Bianca e la decisione del magistrato federale che l’ha sospesa, evidenziano la ridicola e pericolosa disorganizzazione della nuova Casa Bianca.
L’ordine iniziale, che martedì aveva generato incredulità per la vaghezza degli obiettivi contenuti, è stato temporaneamente sospeso da un giudice federale martedì sera. L’ordinanza, infatti, imponeva alle agenzie federali di “sospendere temporaneamente tutte le attività relative all’obbligo o all’erogazione di tutta l’assistenza finanziaria federale e altre attività dell’agenzia pertinenti che potrebbero essere implicate dagli ordini esecutivi, inclusi, ma non limitati a, assistenza finanziaria per aiuti esteri, organizzazioni non governative, DEI, ideologia di genere woke e il green new deal”. Un ordine che ha sconvolto gi amministratori delle scuole, ospedali, assicurazioni mediche, agenzie di sostegno per il cibo ai poveri e per gli anziani, e per gli studenti che usano la mensa scolastiche che, nei distretti poveri, può rappresentare l’unico pasto al giorno.
Mancando un piano specifico si era scatenato il panico. Una confusione tanto generalizzata e contestata sia dai democratici e, sottovoce, condivisa pure dai repubblicani, che dopo la sospensione imposta dal magistrato ha forzato l’Office of Management and Budget a correggere il tiro ed è stato rilasciando un promemoria in cui si afferma che la pausa ordinata dal giudice “avrebbe consentito all’amministrazione di rivedere quali programmi erano coerenti” con l’agenda di Trump. La Social Security, il Medicare e i pagamenti diretti non sarebbero stati interessati.
“Gli americani hanno reagito e Donald Trump ha fatto marcia indietro”, ha affermato in una dichiarazione il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer. “Sebbene l’amministrazione Trump abbia fallito in questa tattica, non è un segreto che cercherà di trovarne un’altra e, quando lo farà, saranno di nuovo i democratici del Senato a denunciarlo, reagire e difendere le famiglie americane”
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha affermato pochi minuti prima che il presidente tenesse l’incontro con i giornalisti che il promemoria dell’Office of Management and Budget della Casa Bianca veniva ritirato, ma altri sforzi dell’amministrazione per fermare la spesa federale sarebbero rimasti.