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Trump accelera le deportazioni: quasi 1.000 espulsi al giorno

Uno degli arrestati ha un negozio di pesce in New Jersey ed è un veterano dell'esercito USA

Massimo JausbyMassimo Jaus
Trump accelera le deportazioni: quasi 1.000 espulsi al giorno

Shackled migrants boarding a plane (screenshot X: @PressSec)

Time: 4 mins read

C’è molta confusione, allarmismo, e vittimismo nella vicenda delle espulsioni forzate degli immigrati clandestini. Ma c’è anche molta retorica populista che, naturalmente, intralcia il percorso della giustizia. Trump considera tutti gli immigrati clandestini come criminali. Ma essere negli Stati Uniti illegalmente è una violazione civile, non penale.

Gli immigrati clandestini sorpresi vicino al confine vengono rapidamente espulsi. Tutti gli immigrati che dopo il processo sono stati riconosciuti colpevoli di un reato e stanno in carcere o agli arresti domiciliari avranno le udienze di espulsione solo dopo che il sistema giudiziario emetterà l’ordine di espulsione. Sin dai tempi dell’Amministrazione Clinton i decreti di espulsione vengono esaminati con una procedura “veloce” per quanti hanno commesso reati violenti.

Fino ad oggi sono 2.681 gli arresti effettuati dall’ICE, l’Immigration and Customs Enforcement, dal giorno in cui Donald Trump è andato alla Casa Bianca. Solo ieri 956 persone sono state arrestate durante i raid condotti in tutto il Paese. Ma per il presidente non sono abbastanza. Secondo il Washington Post vuole che ci siano tra i mille e 200 ai mille e 500 arresti al giorno.

Gli agenti dell’ICE hanno avuto ordine dall’amministrazione di Donald Trump di intensificare le operazioni. La direttiva – afferma il Washington Post – nasce dalla delusione del presidente per i risultati ritenuti finora insoddisfacenti della sua campagna di deportazioni di massa. Citando quattro fonti informate, i numeri sono stati delineati durante una chiamata con alti funzionari dell’ICE, nel corso della quale è stato precisato che ogni ufficio dell’agenzia deve effettuare 75 arresti al giorno e che i dirigenti saranno ritenuti responsabili per il mancato raggiungimento di tali obiettivi.

Una deportazione in corso a Chicago (schermata YouTube: @ABC7Chicago)

Lo zar del confine della Casa Bianca, Tom Homan, ha affermato per settimane che l’ICE non avrebbe effettuato retate di massa e che i suoi agenti avrebbero dato la priorità agli immigrati con precedenti penali e che sono membri di gang. Per evitare rimproveri presidenziali abusivamente vengono arrestati anche immigrati che non hanno commesso reati. “Stiamo aumentando il numero di arresti”, ha detto Homan “In questo momento, ci stiamo concentrando sulle minacce per la sicurezza pubblica e la sicurezza nazionale”.

Le statistiche mostrano che dei 180 mila illegali arrestati dal 1 Ottobre 2017 al 30 Settembre 2023, i reati più comuni commessi sono stati guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (15%) e quelli che coinvolgono droghe (15%), aggressioni (9%) e altre violazioni del codice della strada (9%). Il 3% degli arresti sono per furto, l’1,7% aggressioni sessuali e lo 0,7% è per omicidio. “Non ci sono milioni di persone con precedenti penali da espellere”, spiega ad Axios Nicole Hallett, direttrice dell’Immigrants’ Rights Clinic presso l’Università di Chicago. Affermazioni a cui fa eco Karen Tumlin, direttrice del Justice Action Center, un gruppo non profit di difesa legale per gli immigrati. Trump “continua ad affermare che sono tutti criminali che hanno commesso reati particolarmente seri, ma non è così. Chiama “criminali” tutti gli immigrati illegali per affermare che con lui la giustizia funziona”.

Questo delle espulsioni degli “illegali” è stato uno dei cavalli di battaglia della vittoria elettorale di Trump. Uno specchietto per le allodole abilmente usato per conquistare i voti dell’America arrabbiata, per istillare quella carica di rancore che gli elettori hanno visto in lui facendolo diventare il vendicatore delle proprie frustrazioni esistenziali. Sentimenti peraltro sfruttati da Trump per promuovere la sua visione imperiale del potere che secondo lui dovrebbe avere il presidente degli Stati Uniti. Non potendo rilanciare il grido “l’America agli americani” di Monroe, altrimenti dovrebbe consegnare il Paese agli apache e ai sioux, ha rispolverato un’“America First”, tanto caro al Ku Klux Klan e come uno dei primi provvedimenti una volta tornato nell’Ufficio Ovale ha aperto la caccia ai milioni di immigrati illegali che sono negli Stati Uniti. Per ora, nonostante la enorme pressione, le operazioni sono limitate: dopo i primi giorni in cui la Casa Bianca ha mostrato le foto degli arrestati che in catene venivano trasferiti negli aerei per essere rimpatriati, le “deportazioni di massa” promesse sono solo poche migliaia di persone che peraltro erano quasi tutte già in prigione, o agli arresti domiciliari.

La DEA assiste ICE nelle deportazioni al Texas (Foto: DEA Houston)

Gli agenti dell’ICE per pubblicizzare gli arresti, si sono affidati alle telecamere amiche di Fox News che riprendevano le immagini mentre gli agenti ammanettavano gli illegali, con il noto personaggio televisivo “Dr Phil”, il quale, microfono in mano, parlava con loro che, a loro volta, erano compiaciuti di essere intervisti da un mezzobusto così popolare.

La caccia ai “clandestini” spazia dalle Hawaii a Porto Rico e poi altri raid sono avvenuti a Newark, Chicago, Miami. Uno degli arrestati ha un negozio di pesce in New Jersey era un veterano dell’esercito statunitense. Un’altra persona di Miami ha detto che quando è tornato a casa dal lavoro ha trovato sul tavolo in cucina una lettera dell’ICE in cui veniva informato dell’arresto della moglie. Buu Nygren, la presidente della Nazione Navajo in Arizona e New Messico ha detto che una quindicina di indiani d’America sono stati fermati dagli agenti federali che volevano esaminare la loro cittadinanza. “Non ci sono immigrati illegali nella terra che ci è stata rubata dai coloni americani” ha risposto la leader della tribù indigena, ma nello stesso tempo ha invitato quanti vivono nelle riserve di avere documenti di riconoscimento quando vanno nelle città.

Ovviamente non conoscendo con esattezza il numero degli immigrati illegali che si trovano negli Stati Uniti (una cifra che viene quantificata dagli 8 ai 12 milioni di persone) è impossibile stilare statistiche credibili. Per ora afferma Vox il numero di persone arrestate ed espulse dopo che Trump è tornato alla Casa Bianca, è più basso rispetto al dato medio giornaliero dell’Amministrazione Biden. Durante la prima amministrazione Trump furono espulse 1,5 milioni di persone, dato identico a quello registrato durante il mandato di Biden e molto più basso di quello del primo mandato di Obama (2,9 milioni). Nessuno dei presidenti prima di Trump ha messo le foto degli espulsi in catene sul sito web della Casa Bianca.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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