I misteri sull’origine del Covide-19 si diradano. La Central Intelligence Agency, CIA, l’agenzia governativa degli Stati Uniti incaricata di raccogliere, analizzare e fornire informazioni di intelligence relative alla sicurezza nazionale, ha aggiornato la sua posizione riguardo alle origini della pandemia.
Ha dichiarato infatti, che la diffusione del virus probabilmente è dovuta a una fuga da laboratorio piuttosto che da un animale infetto che l’ha poi trasmesso all’uomo. Questa nuova valutazione segna una svolta dopo anni in cui l’autorità federale non era riuscita a stabilire con certezza la sua origine. Il resoconto è stato reso pubblico pochi giorni dopo l’ingresso di John Ratcliffe come nuovo direttore dell’istituzione.
Un portavoce della CIA ha sottolineato che, sebbene l’analisi attuale indichi una maggiore probabilità dell’incidente di laboratorio, l’ente continua a non escludere completamente anche l’origine naturale. Al momento, tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle motivazioni che hanno spinto l’organismo a cambiare posizione o chiarimenti in merito al subentro di prove concrete che sostengano la teoria della contaminazione da laboratorio.
La teoria della fuga, promossa principalmente da alcuni esponenti del Congresso repubblicano, si basa sul fatto che i primi casi di Covid-19 sono stati rilevati a Wuhan, capitale della provincia di Hubei, in Cina, dove si trova un laboratorio di virologia che studiava appunto i coronavirus.
La comunità dell’intelligence comunque rimane divisa. Agenzie come il Federal Bureau of Investigation, l’agenzia di polizia federale degli Stati Uniti, incaricata di indagare e affrontare i crimini, continuano a credere nella teoria della contaminazione, mentre altre, come il Dipartimento dell’Energia, responsabile per la gestione e l’orientamento delle politiche e risorse energetiche, restano più scettiche. La discussione continuerà a sollevare interrogativi su come affrontare la questione con il “Paese di Mezzo”, che ha sempre negato fermamente ogni implicazione imputata all’errore umano.
La pandemia di COVID-19 ha coinvolto tutti i paesi del mondo. Dal suo inizio a dicembre 2019, il virus si è diffuso in maniera capillare, raggiungendo praticamente ogni nazione, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, al 31 dicembre 2023, i decessi provocati dall’infezione sono stati 7.010.586.