Il procuratore generale dell’Indiana, Todd Rokita, ha intensificato la sua pressione per rendere pubblici i “rapporti di gravidanza interrotta”, TPR, documenti che registrano informazioni sugli aborti effettuati nel suo stato.
Questi resoconti, che attualmente non includono i nomi delle pazienti, contengono dettagli potenzialmente identificativi come età, città, razza, stato civile e data dell’intervento. Sebbene in passato siano state pubblicate solo versioni aggregate per tutelare la privacy delle pazienti, la battaglia di Rokita sta suscitando una forte reazione, poiché potrebbe portare alla divulgazioni di informazioni sensibili su larga scala.
Il nuovo governatore repubblicano, Mike Braun, ha appoggiato fermamente questa iniziativa e ha già firmato un ordine esecutivo che invita il dipartimento della salute statale a “cooperare pienamente”.
Braun ha affermato che il fine dei TPR non è solo quello di migliorare la salute materna, ma anche quello di garantire che gli aborti vengano eseguiti esclusivamente secondo le disposizioni legali.
L’azione arriva dopo che la legislatura statale ha approvato una serie di misure restrittive contro l’interruzione di gravidanza, limitando l’accesso alla procedura in caso di situazioni che non soddisfino specifici criteri di “eccezioni”, come anomalie fetali letali o stupri. Negli Stati dove sono in vigore leggi più restrittive, i medici e le pazienti si trovano sempre più sotto sorveglianza, con il rischio di essere perseguiti per aver esercitato un diritto legale in base a leggi che ora vengono applicate in modo più rigoroso.
La pubblicazione dei TPR, secondo Rokita, permetterebbe ai cittadini di monitorare e denunciare eventuali violazioni della legge da parte di coloro che praticano aborti. I sostenitori di questa iniziativa, tra cui gruppi anti-aborto come Voices for Life, hanno persino citato in giudizio il dipartimento sanitario per impedire la protezione della privacy delle donne. Tuttavia il giudice che ha esaminato la causa ha respinto la richiesta ritenuta lesiva per i diritti.
La situazione ora viene però complicata ulteriormente da figure politiche come il neo eletto presidente Donald Trump, che spingono in favore della criminalizzazione dell’aborto, sollevando preoccupazioni su un possibile ritorno a politiche ancora più dure nei confronti dei diritti riproduttivi delle donne.
Questa disputa, inoltre, potrebbe avere un impatto non solo sull’Indiana, ma sull’intero panorama nazionale, spingendo altri stati a considerare politiche simili.