Il Dipartimento per l’efficienza governativa, guidato da Elon Musk, starebbe valutando di promuovere un piano che porterebbe all’eliminazione del penny, in modo da ridurre le spese federali. Come spiegato dallo stesso uomo più ricco al mondo, gli USA spendono circa tre centesimi per coniare la moneta in questione, dal valore di un solo centesimo.
“La produzione dei penny è costata ai contribuenti statunitensi più di 179 milioni di dollari nel solo anno fiscale 2023”, ha comunicato il DOGE sul suo profilo X, social network di proprietà di Musk, “La Zecca ha prodotto oltre 4,5 miliardi di penny nell’anno fiscale 2023, circa il 40% degli 11,4 miliardi di monete in circolazione”.
In realtà, il Dipartimento non è il primo a sollevare la questione sui costi del penny. Tuttavia, occorre specificare che i prezzi di produzione sono aumentati in modo particolare negli ultimi anni. Basti pensare, d’altronde, che fino al 2016 per coniare una moneta in questione occorreva 1,5 centesimi. Praticamente la metà esatta dei costi attuali.
Mentre le monete erano originariamente in rame puro, dal 1982 sono state composte per quasi il 98% di zinco. Questo particolare materiale, però, non è più economico come una volta. Secondo il rapporto del 2023 della Zecca degli Stati Uniti, il costo del penny è aumentato del 12,9%, più di qualsiasi altra moneta. I funzionari federali hanno proposto di sospendere il penny negli anni precedenti, con l’ex Segretario del Tesoro Jacob Lew che ha sostenuto tale idea già nel 2015. Alcuni economisti, però, hanno spiegato che l’eliminazione del penny potrebbe comportare alcuni svantaggi, poiché le transazioni verrebbero arrotondate a intervalli di 5 centesimi.
A novembre, la senatrice repubblicana dell’Iowa Joni Ernst aveva riportato la questione sotto la luce dei riflettori, prima dell’intervento di Musk e del DOGE. Naturalmente, il dipartimento, da solo, non può eliminare definitivamente la discussa monetina. Il Congresso dovrebbe approvare una legge che ne fermi la distribuzione, o il segretario del Tesoro potrebbe decidere di mettere uno stop alla produzione qualora ritenesse che non ve ne sia più bisogno.
In passato, altri Paesi, come il Canada e la Svezia, hanno deciso di fermare la distribuzione dei rispettivi penny. Dopo la modifica, i consumatori canadesi hanno speso nei supermercati oltre 3 milioni di dollari in più rispetto al passato, a causa dell’arrotondamento dei prezzi.
Vedremo dunque, se il dipartimento guidato dall’uomo più ricco al mondo deciderà di portare avanti la sua “battaglia” alla moneta in questione. Naturalmente, gli obiettivi principali del DOGE restano altri. Il presidente Donald Trump ha affermato quest’ultimo fornirà consigli per “tagliare le normative in eccesso, le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali”. Musk, dal canto suo, ha dichiarato che il gruppo punterà a tagliare 500 miliardi di dollari di spese federali annue.