È di 79 morti e decine di feriti il bilancio del gravissimo incendio che ha colpito nella notte tra lunedì e martedì un hotel situato nel comprensorio sciistico di Kartalkaya, nella provincia turca di Bolu, situata a meno di 300 chilometri ad est di Istanbul.
Le fiamme si sarebbero sviluppate nella notte, intorno alle 3:30 ora locale (l’1:30 in Italia), forse partendo dall’area ristorante dell’hotel al quarto piano per poi propagarsi rapidamente lungo tutti i dodici piani della struttura. Non è ancora chiaro cosa abbia fatto partire l’incendio, anche se gli inquirenti turchi sembrano escludere la pista dolosa.
Il governatore di Bolu, Abdulaziz Aydin, ha confermato che sul posto sono state immediatamente mobilitate unità di vigili del fuoco, squadre d’emergenza e personale medico provenienti sia dalla provincia che dalle regioni limitrofe, coadiuvate da automezzi ed elicotteri che stanno cercando di raggiungere le aree più alte dell’edificio. Hadja Lahbib, commissaria UE per l’uguaglianza e la gestione delle crisi, ha dichiarato che anche l’Unione Europea fornirà supporto attraverso il Meccanismo di Protezione Civile.
Testimoni oculari raccontano che molti degli ospiti intrappolati ai piani superiori avrebbero cercato di calarsi dalle finestre utilizzando lenzuola annodate, mentre altri si sarebbero lanciati nel vuoto nel disperato tentativo di sfuggire alle fiamme e al fumo asfissiante.
Tra le vittime potrebbe esserci anche Nedim Turkmen, celebre editorialista economico del quotidiano kemalista Sözcü. Turkmen era in vacanza con la famiglia e, a detta dei colleghi, risulta irraggiungibile da diverse ore.
“Prego per la misericordia di Allah verso i nostri cittadini che hanno perso la vita e auguro una pronta guarigione ai feriti”, ha commentato su Facebook il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha assicurato che saranno adottate tutte le misure necessarie per fare piena luce sull’accaduto e individuare i responsabili. Il ministro della Giustizia Yilmaz Tunc ha annunciato l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Bolu, incaricando sei procuratori e un comitato di esperti composto da cinque membri per accertare le cause dell’incendio.

(Melih Rustu CALIKOGL…, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)
La struttura, dotata di due scale anti-incendio (che tuttavia, secondo alcuni impiegati, verrebbero impiegate anche come scale di servizio), aveva superato un controllo di sicurezza meno di un anno fa. Il ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy ha dichiarato che “finora non è stata osservata alcuna situazione negativa”. Non è invece dello stesso avviso l’Ordine degli ingegneri e degli architetti di Bolu, che in una nota ha sollevato possibili negligenze legate alla mancanza del sistema a sprinkler – che secondo i piani sarebbe dovuto essere stato realizzato nel 2008.
A far discutere è anche la testimonianza di numerosi superstiti, i quali sostengono di non aver sentito alcun allarme e di essersi resi conto del pericolo solo notando il fumo e le urla dei presenti. Rimane poi da accertare quanto sia stato tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco, arrivati sul posto circa mezz’ora dopo le prime segnalazioni.
Nelle scorse ore sul luogo della tragedia si sono recati anche il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya, il ministro della Salute Kemal Memisoglu, insieme al capo dell’Autorità per la Gestione dei Disastri e delle Emergenze (AFAD), Okay Memis. Presenti anche il governatore di Bolu, Abdulaziz Aydin, e il sindaco Tanju Ozcan, che hanno partecipato a una riunione di coordinamento per gestire l’emergenza.
Situata sui monti Köroğlu, al confine occidentale dell’Anatolia, Kartalkaya è una delle mete sciistiche più amate dai turchi, attirando ogni anno decine di migliaia di turisti. La struttura coinvolta nell’incendio, il Grand Kartal Hotel, è stata costruita negli anni ’70 ed è attualmente gestita dai fratelli Halit ed Emine Murtezaoğlu Ergül – parenti del fondatore Mazhar Murtezoğlu. Il primo è anche presidente dell’Associazione degli albergatori del Mar Nero occidentale nonché rappresentante regionale del Mar Nero dell’Agenzia per la promozione e lo sviluppo del turismo