Il Presidente Donald Trump ha firmato lunedì un ordine esecutivo in cui dichiara che gli Stati Uniti classificheranno i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche straniere, una decisione che potrebbe far avanzare un approccio militarizzato al confine con il Messico e in America Latina.
Nello specifico, l’ordine esecutivo riguarda principalmente i cartelli della droga messicani, ma anche alcuni gruppi organizzati in America Latina come il venezuelano Tren de Aragua e la gang salvadoregna Mara Salvatrucha.
Questi gruppi, si legge nell’ordine, “minacciano la sicurezza del popolo americano, la sicurezza degli Stati Uniti e la stabilità dell’ordine internazionale nell’emisfero occidentale”.
Tuttavia, l’ordine esecutivo non include un elenco chiaro dei gruppi, ma viene specificato che i membri dell’amministrazione designeranno quali gruppi saranno identificati come terroristici nelle prossime settimane.
Sempre all’interno dell’ordine si legge: “I Cartelli si sono impegnati in una campagna di violenza e terrore in tutto l’emisfero occidentale che non solo ha destabilizzato Paesi di grande importanza per i nostri interessi nazionali, ma ha anche inondato gli Stati Uniti di droghe letali, criminali violenti e bande feroci”.
Tra le misure aggiuntive figurano la dichiarazione dello stato di emergenza al confine con gli Stati Uniti, l’impegno ad applicare una tariffa del 25% su Messico e Canada entro il 1° febbraio e l’interruzione definitiva dell’applicazione CBP One, che consentiva ai migranti di richiedere asilo prima di arrivare al confine.
Il Presidente Trump ha ribadito la sua iniziativa di deportazione di massa, propagandata in campagna elettorale, e di intervenire militarmente in Messico per contrastare i cartelli; questa iniziativa è stata ripetutamente respinta dalla Presidente messicana Claudia Sheinbaum.
L’impatto potenziale sulla lotta ai cartelli rimane ancora incerto, ma si teme che possa limitare ulteriormente l’accesso agli Stati Uniti per gli individui provenienti dai Paesi in cui operano questi gruppi. Inoltre, molti hanno espresso il timore che etichettare i cartelli come terroristi possa fornire agli Stati Uniti la giustificazione per un’azione militare contro di loro.