Gli incendi devastanti che hanno colpito Los Angeles hanno lasciato dietro di loro non solo cenere e desolazione, ma anche una crisi sociale che si sta lentamente propagando: quella dei lavoratori e delle lavoratrici domestiche, che ora si trovano senza più nessun reddito e certezze.
Molte delle abitazioni in cui lavoravano sono state divorate dalle fiamme, mentre le famiglie che li ospitavano si sono già trasferite o sono ancora rifugiate da amici e parenti. Sotto shock, per l’accaduto sono ora incapaci di poter rispondere alle esigenze dei loro collaboratori che per anni hanno fatto parte integrante del tessuto familiare.
Con oltre 12.000 strutture distrutte e 27 vittime accertate, il dramma umano degli incendi si intreccia così con la precarietà economica. Spesso gli addetti al settore sono immigrati privi di documenti. Per molti di loro, gli impieghi persi rappresentano non solo una fonte di reddito, ma anche gli anni di fiducia costruiti con i loro datori di lavoro.
Secondo Flor Martínez Zaragoza, fondatrice di Celebration Nation, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce sostegno e risorse alla comunità indigena e latina, la situazione è critica: “Queste maestranze erano già sottopagate e precarie ma ora la mancanza di documenti di soggiorno li esclude anche dagli aiuti statali. Questo è uno dei motivi per cui interveniamo noi, forniamo cibo, beni essenziali e supporto immediato”.
Anche altre onlus locali si sono mobilitate. La National Domestic Workers Alliance ha attivato il fondo “We Care: Domestic Worker Relief Fund”, con l’obiettivo di fornire generi di prima necessità. Come sottolineato da Jenn Stowe, direttrice dell’associazione, “l’emergenza ha esacerbato condizioni di lavoro già insicure”.
Secondo i dati redatti da NDWA, la California ha la più grande popolazione di lavoratori domestici del paese con oltre 350.000 nello stato. A livello nazionale, oltre 9 lavoratori domestici su 10 sono donne e oltre il 56% sono neri, ispanici o asiatici americani, occupano profili che includono ruoli di governanti, tate e custodi.