A poche ore dalla scadenza del suo mandato, il Presidente Biden ha concesso una serie di grazie preventive a soggetti che potrebbero essere presi di mira dalla prossima amministrazione Trump, che sta per entrare in carica. Tra i destinatari delle grazie figurano Anthony Fauci, Mark Milley e tutti i membri della commissione speciale nominata per indagare sull’insurrezione del 6 gennaio 2021.
“La nostra nazione si affida ogni giorno a funzionari pubblici dedicati e altruisti. Essi sono la linfa vitale della nostra democrazia”, ha dichiarato Biden in una dichiarazione rilascita questa mattina.
E ha aggiunto: “Eppure, in modo allarmante, i funzionari pubblici sono stati sottoposti a continue minacce e intimidazioni per aver adempiuto fedelmente ai loro doveri”.
Uno dei termini che ha sintetizzato la campagna di Trump, e che molto probabilmente sarà al centro del suo secondo mandato, è proprio “ retribuzione”.
Trump ha infatti minacciato di vendicarsi dei suoi avversari politici, prendendo di mira in particolare l’ex repubblicana Liz Cheney, che ha fatto parte della commissione del 6 gennaio. Inoltre, Trump ha ripetutamente affermato che sia Cheney che tutti i membri della commissione dovrebbero “essere messi in prigione”.
Mark Milley, che si è ritirato nel 2023 dalla carica di presidente degli Stati Maggiori Riuniti, è stato a lungo bersaglio degli attacchi repubblicani sul ritiro delle truppe dall’Afghanistan. In seguito ha definito Trump un fascista per la sua condotta e per la responsabilità dell’assalto al Campidoglio.
Fauci, ex direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha avuto un rapporto complesso e altalenante con Trump durante il suo primo mandato, in particolare i due si sono spesso confrontati sulla gestione della pandemia di covirus-19.
Milley ha poi rilasciato una dichiarazione sulla grazia appena ricevuta: “Io e la mia famiglia siamo profondamente grati per l’azione del Presidente di oggi”, ha detto. Dopo quarantatré anni di fedele servizio in uniforme per la nostra nazione, proteggendo e difendendo la Costituzione, non desidero trascorrere il tempo che mi resta a disposizione del Signore combattendo contro coloro che ingiustamente potrebbero cercare di vendicarsi di un’offesa percepita”.
Nonostante le sue intenzioni di dare uno scudo a tali individui, Biden ha ricevuto critiche anche dal suo stesso partito, in particolare per il pericolo di creare dei precedenti.
Il senatore democratico Adam Schiff, anch’egli membro della commissione del 6 gennaio, ha espresso le sue preoccupazioni e ha dichiarato: “Il precedente di concedere amnistie a tappeto, amnistie a tappeto preventive all’uscita di un’amministrazione, credo sia un precedente che non vogliamo creare”.
Il Presidente Biden, tuttavia, ha giustificato questi atti perché teme che scenari di violenza politica come quelli verificatisi il 6 gennaio 2021 possano ripetersi.
“Credo nello Stato di diritto e sono ottimista sul fatto che la forza delle nostre istituzioni legali alla fine prevarrà sulla politica”, ha detto Biden. “Ma queste sono circostanze eccezionali e non posso in coscienza fare nulla. Le indagini prive di fondamento e politicamente motivate distruggono la vita, la sicurezza e l’affidabilità finanziaria delle persone prese di mira e delle loro famiglie”.