A sole poche ore dal suo ritorno a Washington, Donald Trump ha deciso di affidare la guida del Secret Service americano a Sean Curran, uno degli agenti che era sul palco lo scorso luglio a Butler, Pennsylvania, per proteggere l’incolumità del leader MAGA, vittima di un attentato.
Le immagini di quel giorno, con Trump sanguinante dopo essere stato sfiorato da un proiettile ad un orecchio che urlava alla folla “Fight! Fight! Fight!”, hanno fatto in pochi minuti il giro del mondo.
Ad annunciare la scelta di Curran, però, non è stato il presidente eletto, ma suo figlio, Don Jr. Con un post su X, quest’ultimo ha comunicato: “Sean è un grande patriota e fermerà tutta questa follia una volta per tutte. Non c’è una persona migliore per questa posizione!”.
Gli ultimi mesi sono stati tutt’altro che semplici per il secret Service americano. Dopo l’episodio di Butler e dopo un secondo tentativo di assassinio ai danni di Trump presso il suo campo da golf in Florida il 15 settembre, l’agenzia è stata sottoposta a diversi controlli.
Una delle accuse principali mosse contro i servizi segreti, è stata quella di non aver saputo comunicare adeguatamente con le forze dell’ordine locali in occasione del comizio in Pennsylvania. L’attentatore, Thomas Matthew Crooks, 20 anni, venne ucciso da un cecchino, dopo essere riuscito ad esplodere diversi colpi contro l’allora candidato repubblicano. Uno dei proiettili ferì Trump ad un orecchio, mentre un altro colpo uccise un uomo presente tra il pubblico, Corey Imperatore.
Quel giorno, Curran, capo della scorta del leader MAGA, fu tra i primissimi a prestare soccorso a Trump, prima di portarlo via dal palco.
Curran, che ha prestato servizio nell’agenzia per più di due decenni, ha assunto un ruolo attivo nel promuovere maggiori misure di sicurezza per Trump negli ultimi mesi, secondo la CNN. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che quest’ultimo non abbia l’esperienza manageriale adeguata, per guidare un’organizzazione complessa come il Secret Service.