Uno studio condotto dal Virginia Polytechnic Institute and State University a Blacksburg, noto anche come Virginia Tech ha scoperto che mentre elaboriamo il significato emotivo delle parole, vengono rilasciati nel cervello i neurotrasmettitori, come dopamina e serotonina. Questi sono “messaggeri chimici” che trasmettono segnali tra le cellule, che regolano le funzioni corporee come l’umore, il sonno e la digestione. La ricerca, pubblicata su Cell Reports, collega i processi biologici agli aspetti simbolici del linguaggio, dimostrando come sistemi cerebrali evoluti per la sopravvivenza interagiscano con la comunicazione umana. Gli scienziati hanno misurato simultaneamente il rilascio di dopamina, serotonina e norepinefrina, scoprendo che il contenuto emotivo delle parole attiva modelli specifici e complessi in diverse aree cerebrali, come il talamo e la corteccia. Il linguaggio, fondamentale per le nostre scelte e la salute mentale, appare profondamente legato ai sistemi chimici che regolano le nostre reazioni emotive.
Lo studio innovativo guidato dal neuroscienziato computazionale Read Montague, professore presso il Fralin Biomedical Research Institute del VTC e direttore del Center for Human Neuroscience Research, si propone nell’ambito delle neuroscienze come il primo esame approfondito che analizza le modalità su come i neurotrasmettitori gestiscano il contenuto emotivo del linguaggio. I ricercatori sottolineano inoltre che si tratta di una capacità unicamente umana. Pertanto, lo studio non solo collega i processi biologici con gli aspetti simbolici del linguaggio ma lo collega alla sua influenza sul comportamento.
“La convinzione comune sulle sostanze chimiche del cervello, come la dopamina e la serotonina, è che inviino segnali relativi al valore positivo o negativo delle esperienze”, ha detto Montague, co-autore dello studio. “I nostri risultati suggeriscono che queste sostanze chimiche vengono rilasciate in aree specifiche del cervello quando elaboriamo il significato emotivo delle parole. Più in generale, la nostra ricerca supporta l’idea che i sistemi cerebrali che si sono evoluti per aiutarci a reagire a cose buone o cattive nel nostro ambiente potrebbero anche svolgere un ruolo nel modo in cui elaboriamo le parole, che sono altrettanto importanti per la nostra sopravvivenza”.