L’idea di una linea telefonica diretta per segnalare presunti immigrati clandestini che hanno commesso crimini, avanzata da Tom Homan, zar delle frontiere per l’amministrazione Trump, ha già sollevato accese polemiche. La proposta, secondo molti osservatori, rischia di dare vita a una pericolosa deriva di profilazione razziale e abusi.
Homan, che coordinerà le politiche sull’immigrazione, ha dichiarato in un’intervista alla rete americana NBC News che intende creare un canale attraverso cui i cittadini possano denunciare situazioni sospette nelle loro comunità. “Vogliamo dare alle persone la possibilità di partecipare alla soluzione”. L’iniziativa avrebbe fra gli obiettivi principali quello di impedire crimini come il traffico di bambini e il lavoro forzato.
Oppositori e attivisti sottolineano che esistono già meccanismi consolidati per riferire misfatti, come il ricorso alla polizia locale, agenzie investigative federali o servizi di protezione dell’infanzia. Anzi, il piano rischierebbe di concentrare l’attenzione sui migranti incentivando segnalazioni infondate, alimentate da pregiudizi.
“Un cittadino non è in grado di verificare lo status di immigrazione di una persona,” evidenziano i detrattori mentre sottolineano che la hotline potrebbe trasformarsi in uno strumento di discriminazione. Le segnalazioni rischierebbero di basarsi su etnia, lingua religione o abbigliamento, piuttosto che su prove concrete.
Un caso recente in Oregon ha fatto emergere i rischi di un sistema analogo: una lettera circolata in una contea rurale esortava i residenti a identificare “persone di colore” sospettate di essere negli Stati Uniti clandestinamente.
L’iniziativa di Homan rientra in un più ampio schema di leggi e politiche definite “di taglia”, che incentivano a denunciare comportamenti considerati illegali dai conservatori, come l’aborto o l’uso di bagni pubblici da parte di persone transgender. Alcuni commentatori l’hanno paragonata alle pratiche di sorveglianza reciproca adottate sotto il regime del noto rivoluzionario politico e militare sovietico, Stalin.
Questo progetto si colloca in un momento di grande polarizzazione politica e sociale per l’America. Da un lato, i sostenitori la considerano un passo necessario per garantire sicurezza e legalità; dall’altro, i critici vedono un pericoloso precedente che potrebbe incoraggiare intolleranza e divisione.