Il Dipartimento di Giustizia è autorizzato a divulgare il rapporto investigativo sul presunto tentativo di interferenza nelle elezioni del 2020 da parte di Donald Trump, secondo quanto stabilito lunedì dalla giudice distrettuale federale Aileen Cannon. Tuttavia, un’ingiunzione temporanea blocca la pubblicazione immediata del documento fino a martedì, e non si esclude che la questione possa arrivare fino alla Corte Suprema.
In precedenza, Cannon aveva bloccato la pubblicazione integrale del rapporto, che rappresenta il sunto delle indagini condotte dal procuratore speciale Jack Smith. L’ultima ordinanza, al contrario, apre la strada alla diffusione del volume che riguarda specificamente le interferenze nelle elezioni del 2020.
Un’altra udienza è stata invece fissata per venerdì per decidere se un’altra parte del rapporto, quella relativa ai documenti classificati conservati nella residenza di Mar-a-Lago, potrà essere condivisa con i membri del Congresso. Il Dipartimento di Giustizia ha chiarito che quest’ultima sezione non sarà resa pubblica finché saranno in corso procedimenti penali contro due collaboratori di Trump, Walt Nauta e Carlos De Oliveira.
Se la decisione di Cannon sarà confermata, questa potrebbe aprire la strada alla divulgazione di dettagli finora sconosciuti sul tentativo, fallito, di Trump di mantenere il potere in vista dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Nonostante il via libera alla pubblicazione del rapporto sull’interferenza elettorale, la giudice ha diffidato il Dipartimento di Giustizia dal condividere immediatamente con il Congresso la sezione sui documenti riservati. Gli avvocati di Nauta e De Oliveira avevano sostenuto che la pubblicazione del rapporto avrebbe potuto compromettere i loro diritti a un processo equo, considerando che le accuse contro di loro sono ancora oggetto di un ricorso pendente.
Come soluzione temporanea, il Dipartimento di Giustizia aveva proposto di rendere il documento accessibile solo ad alcuni membri del Congresso per una revisione privata. Cannon ha escluso anche questa possibilità, fissando un’ulteriore udienza per discutere il tema.
“Nessuna delle parti contesta che il Volume II sia strettamente connesso a questo procedimento penale,” ha scritto Cannon nella sua decisione. “Tutte le parti concordano anche che la pubblicazione pubblica del Volume II sarebbe incompatibile con il diritto a un processo equo per gli imputati Nauta e De Oliveira, oltre a violare le politiche del Dipartimento di Giustizia sulla divulgazione di informazioni durante procedimenti pendenti.”
Il procuratore speciale Jack Smith ha lasciato il suo incarico venerdì scorso, dopo aver trasmesso il rapporto al procuratore generale Merrick Garland.