Il paziente della Louisiana ricoverato il mese scorso in condizioni critiche per una grave forma di influenza aviaria è morto, ha dichiarato lunedì il dipartimento sanitario dello Stato. E’ il primo decesso negli Stati Uniti dovuto al virus. Come sottolinea il dipartimento della Salute della Louisiana il paziente aveva più di 65 anni, con precedenti problemi di salute e aveva contratto l’H5N1 dopo essere entrato in contatto con alcuni animali da cortile infetti. Questi erano polli da lui allevati e altri uccelli selvatici che frequentavano il cortile.
Sempre secondo il dipartimento, nessuna altra persona ha finora contratto il virus in Louisiana. “Il Centri per il Controllo delle malattie statunitensi CDC hanno condotto una analisi approfondita sulle informazioni disponibili riguardo l’uomo morto in Louisiana, sottolineando che però, il rischio di infezione generale rimane basso. Il motivo principale di tale affermazione è legato al fatto che “non è stato identificato alcun caso significativo di trasmissione da persona a persona”, hanno spiegato lunedì i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, in una dichiarazione.
Finora secondo il rapporto dei CDC, il virus Aviaria H5N1 è stato collegato ad almeno altri sette decessi di altri paesi negli ultimi anni. Dal 2003, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha contato più di 400 morti per il virus. Secondo gli esperti dei centri di controllo, il virus dell’Aviaria contratto dal paziente aveva sviluppato alcune mutazioni rare e potenzialmente preoccupanti. Gli esperti dei CDC che hanno analizzato l’H5N1 i in laboratorio, sostengono che i suoi cambiamenti genetici siano probabilmente sorti all’interno del corpo della persona. Ciò spiega perchè gli stessi cambiamenti genetici non sono stati trovati negli animali infetti che hanno trasmesso il patogeno al sessantacinquenne.
“Anche se il fatto che il virus A(H5N1) può sviluppare cambiamenti durante il decorso clinico di un’infezione umana è preoccupante, è importante notare che questi cambiamenti sarebbero ancora più preoccupanti se trovati negli ospiti animali o nelle prime fasi dell’infezione”, hanno puntualizzato gli esperti dei CDC. Attualmente, i CDC contano 66 casi umani di infezione aviaria da diversi ceppi H5, segnalati negli Stati Uniti a partire dall’anno scorso.