Dopo oltre un decennio di incertezze, il mistero sulla scomparsa di Katya Belaya ha avuto un esito positivo. Le autorità hanno confermato il ritrovamento di un minivan appartenente alla donna che risiedeva nella contea di Brevard in Florida.
Belaya, madre di tre figli e professoressa di scienze presso l’Eastern Florida State College, non aveva dato più sue notizie dopo essere uscita di casa per andare a fare la spesa. Il suo improvviso allontanamento aveva lasciato la famiglia nell’angoscia e alla ricerca di risposte.
La svolta è arrivata grazie al Sunshine State Sonar, un team di volontari specializzati nella risoluzione di casi irrisolti che utilizza la tecnologia sonar.
Il gruppo si era interessato al caso dopo essere stato contattato da una persona che aveva notato i messaggi strazianti pubblicati online dai congiunti della donna. Michael Sullivan, portavoce dell’unità che ha eseguito le ricerche ha dichiarato che i mezzi utilizzati si avvalgono di tre tipi diversi di apparecchiature e ha sottolineato inoltre l’importanza dello sviluppo con il tempo delle competenze necessarie.
L’équipe ha scandagliato oltre 30 specchi d’acqua nelle vicinanze del punto in cui il telefono di Belaya era stato rilevato per l’ultima volta. Gli sforzi sono stati premiati poco prima di Natale, quando è stata intercettata l’Honda Odyssey bianca, capovolta e sommersa in uno stagno di ritenzione profondo circa 7 metri. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti dei resti umani, successivamente identificati come quelli della professoressa.
L’ufficio dello sceriffo della contea di Brevard, non ha però rivelato la causa della morte, che rimane al momento sconosciuta. Sullivan ha invece riferito che la famiglia, seppure ancora sotto shock per la scoperta, ha espresso profonda gratitudine. “Ci sono ancora molte risposte da ottenere”, ha affermato, “tuttavia il ritrovamento per i parenti chiude un cerchio”.
ll team Sunshine State Sonar continuerà nel frattempo a lavorare su altri 72 casi di soggetti scomparsi nello Stato. Questa vicenda infatti mette in luce non solo il potenziale della tecnologia sonar nel risolvere misteri di lunga data, ma anche l’impatto profondo della perseveranza e del lavoro di squadra.