Un nuovo decreto del leader supremo dei talebani Hibatullah Akhundzada vieterebbe le finestre che si affacciano su aree da cui le donne potrebbero essere viste all’interno delle loro case. “Vedere le donne che lavorano nelle cucine, nei cortili o che raccolgono l’acqua dai pozzi può portare ad atti osceni”, ha scritto sabato su X il portavoce del governo Zabihullah Mujahid. “Le finestre esistenti che danno su tali aree dovrebbero essere bloccate con un muro oppure la loro vista dovrebbe essere ostruita in qualche altro modo per evitare fastidi ai vicini”, riporta la traduzione dell’emittente France24.
Questa è la recente mossa intrapresa dal gruppo nella sua politica di repressione nei confronti delle donne da quando gli Stati Uniti e i loro alleati si sono ritirati dall’Afghanistan nel febbraio 2020 . Dall’agosto 2021, anno in cui i talebani hanno preso il potere politico del Paese, hanno adottato numerose misure che tolgono i diritti alle donne, tra cui il divieto di istruzione per le ragazze oltre la sesta elementare, l’esclusione delle donne dalle università e, più di recente, il divieto di esprimere la propria opinione e di mostrare il proprio volto in pubblico.
In occasione della Giornata internazionale dei diritti umani di quest’anno, la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan ha sottolineato l’importanza dei diritti umani e in questo senso ha criticato i talebani per avere messo in atto una discriminazione deliberata contro le donne. La direttrice della missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, Roza Otunbayeva, ha affermato: “È in atto una pericolosa erosione della tutela dei diritti umani, e le donne e le ragazze ne subiscono le conseguenze più gravi”.