Vigilia di Natale movimentata per Joe Biden. Il presidente statunitense martedì ha firmato circa 50 provvedimenti legislativi in quello che potrebbe essere l’ultimo atto di un mandato presidenziale segnato da riforme sociali e tensioni politiche. Tra le nuove leggi spiccano misure per la tutela dei minori, la trasparenza nei campus universitari e una stretta sui privilegi dei parlamentari condannati per corruzione.
Una delle misure più significative è la Stop Institutional Child Abuse Act, fortemente voluta da Paris Hilton. L’ereditiera, che ha raccontato di aver subito abusi in strutture di riabilitazione quando era appena adolescente, da anni porta avanti una campagna per garantire maggiore sicurezza ai giovani ospiti dei centri. La nuova normativa prevede quindi la creazione di un gruppo di lavoro federale incaricato di monitorare la salute, la sicurezza e il trattamento dei minori nelle strutture per i minorenni.
Tra i provvedimenti firmati da Biden c’è anche la legge S. 932, che colpisce direttamente i parlamentari condannati per reati di corruzione. D’ora in avanti, chi verrà riconosciuto colpevole non riceverà più la pensione parlamentare, indipendentemente dall’esito di eventuali ricorsi. Una misura bipartisan che risponde alle polemiche scatenate da casi recenti, come quello del senatore Bob Menendez, accusato di aver sfruttato la sua posizione per favorire interessi di Governi stranieri in cambio di tangenti.
Ma non è finita qui: lo Stop Campus Hazing Act obbliga gli atenei a rendere pubblici gli episodi di nonnismo denunciati alle autorità locali o interne. La legge, inoltre, impone alle università di avviare campagne educative per sensibilizzare gli studenti sui rischi e le conseguenze di queste pratiche pericolose.
Tra i provvedimenti più curiosi c’è infine la legge S. 4610, che designa formalmente l’aquila calva come uccello ufficiale degli Stati Uniti (sebbene già universalmente riconosciuta come emblema nazionale, mancava infatti finora un riconoscimento legale).
Nei giorni precedenti Biden aveva già commutato in ergastolo senza possibilità di libertà vigilata le pene di 37 detenuti condannati a morte – e parallelamente aveva posto il veto a una proposta di legge che avrebbe creato 66 nuovi posti di giudice federale, accusando il Congresso di aver approvato il testo in modo affrettato.