Con l’apertura della Porta Santa e una imponente cerimonia nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo 2025 che porterà a Roma, secondo le stime, oltre 30 milioni di pellegrini nei prossimi mesi. Al rito – impressionante il colpo d’occhio sulla piazza San Pietro stracolma di fedeli nonostante il freddo – ha fatto seguito la messa di Natale officiata dal Pontefice, con la presenza fra gli altri anche della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il Giubileo, noto anche come Anno Santo, è un evento straordinario e solenne della Chiesa cattolica che si svolge ogni 25 anni; quest’anno, Francesco lo ha intitolato alla Speranza. Durerà dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026; è il secondo Giubileo ordinario presieduto da Bergoglio, dopo quello straordinario del 2015 dedicato alla Misericordia. La tradizione ha radici profonde che risalgono all’Antico Testamento: ogni cinquantesimo anno veniva proclamato un tempo speciale di libertà e riconciliazione, in cui i debiti venivano annullati, gli schiavi liberati e le terre restituite ai proprietari originali. Il Giubileo nella sua versione moderna fu promulgano da Papa Bonifacio VIII nel Medioevo come mezzo per la remissione dei peccati: in sintesi, il pellegrino che attraversa la Porta Santa la ottiene, purché sinceramente pentito.
I fedeli già dalle prime ore del pomeriggio si erano messi in coda ai varchi per i controlli con il metal detector, fra imponenti misure di sicurezza; il rischio terrorismo viene considerato elevato dalla sicurezza.
Occasione dunque religiosa di grande importanza per i fedeli cattolici del mondo. Ma anche grande impatto turistico per l’economia italiana e non solo della capitale; almeno, il governo spera che i pellegrini che si affolleranno nella capitale andranno poi a esplorare il resto della penisola. Andrà davvero così?
Gli ultimi mesi sono stati difficili per i cittadini romani, in una città travagliata dai cantieri; nelle zone intorno al Vaticano, diverse zone sono state riaperte negli ultimissimi giorni come il cosiddetto sottopasso di Castel Sant’Angelo, via Ottaviano che porta verso il Vaticani, interamente pedonalizzata, così come Piazza Pia, in grande slargo in fondo a via della Conciliazione che affaccia sul colonnato del Bernini e quindi su Piazza San Pietro.

“In questi due anni abbiamo lavorato tutti bene per far sì che la città eterna sia all’altezza del compito” ha detto Giorgia Meloni proprio nel corso della cerimonia di inaugurazione del restyling di piazza Pia. Il nuovo sottopasso automobilistico e la pedonalizzazione della piazza fra Castel Sant’Angelo e la basilica di San Pietro rappresentano, ha sottolineato, “l’opera più imponente, costata 85 milioni di euro, che creerà uno spazio per 150mila persone in vista degli eventi giubilari”. La premier ha rivendicato “lo spirito di collaborazione” che ha animato “tutti i soggetti coinvolti”, a partire dall’amministrazione capitolina di Roberto Gualtieri, il sindaco di quel Partito democratico che guida l’opposizione. Secondo Meloni però è stato fondamentale “il metodo che questo governo ha utilizzato: una cabina di regia capace di affrontare in tempo reale gli ostacoli che via si presentavano”. Insomma ha vantato “un piccolo miracolo civile. Possiamo chiamarlo il metodo Giubileo”.