Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), che aiuta i consumatori in caso di reclami alle banche, ha fatto causa all’operatore di Zelle e a tre maggiori istituti di credito, JP Morgan Chase, Bank of America e Wells Fargo, per non aver indagato in modo adeguato le denunce di frode o non aver rimborsato i propri clienti.
CFPB ha stimato che le vittime hanno perso più di 870 milioni di dollari in totale dal 2017, quando è stata lanciata la piattaforma per il trasferimento di denaro. Gestita da Early Warning Services, Zelle è diventata il servizio di questo tipo più grande e più utilizzato negli Stati Uniti, per un totale di 143 milioni di iscritti (ultimo dato risale a giugno 2024), contro i 68,3 milioni del concorrente Venmo, di proprietà di PayPal. Di pari passo ai numeri sono cresciute anche le lamentele.
“Le banche più grandi del Paese – si legge nel comunicato stampa firmato dal direttore di CFPB, Rohit Chopra – si sono sentite minacciate da applicazioni di pagamento concorrenti e si sono affrettate a lanciare Zelle. Non avendo messe in atto misure di salvaguardia adeguate – come i metodi di verificazione dell’identità che CFPB ha definito “limitati” – la piattaforma è diventata una miniera d’oro per i truffatori, lasciando spesso le vittime a cavarsela da sole”.
Nonostante le migliaia di denunce per frode presentate, Chopra ha dichiarato a CNBC che, sapendo di non poter sostenere i rimborsi, hanno deciso di “trascurarle”. In generale, su 806 miliardi di dollari passati su Zelle, 166 milioni sono stati contestati e solo il 38% sono stati rimborsati. Gli amministratori delle banche hanno risposto di aver indagato ogni richiesta di frode, ma spesso non possono intervenire perché sono i clienti ad aver autorizzato i pagamenti delle truffe e, a queste condizioni, non sono tenute a risarcirli.
Jane Khodos di Early Warning Services ha contestato gli 870 milioni di dollari riportati da CFPB come “fuorvianti perché include casi in cui la banca ha scoperto che non si trattava di frodi, ma di errori o di false richieste”. La piattaforma, ha ripreso Khodos, “è in prima linea nella lotta contro le truffe e le frodi e ha politiche di rimborso leader del settore che vanno oltre la legge”.