Come rivelato da tre fonti vicine al team di transizione del presidente eletto Donald Trump, quest’ultimo starebbe pensando di nominare Andrew McKenna come segretario dell’Aeronautica.
McKenna, un pilota privato che dirige una piccola società di consulenza e investimenti a Washington, nonché un donatore della campagna del leader MAGA, sarebbe l’ultimo funzionario, in ordine di tempo, scelto da Trump per assumere un incarico di vertice al Pentagono, nonostante la poca esperienza in ambito governativo.
Un discorso valido anche per Pete Hegseth, scelto come segretario alla Difesa, Dan Driscoll, segretario dell’esercito, e John Phelan, alla marina.
In passato, McKenna ha lavorato presso l’ufficio relazioni esterne del Dipartimento dell’Agricoltura, durante l’amministrazione guidata da George W. Bush, prima di entrare nel settore privato. Al momento, il rumor in questione non è stato ancora confermato dallo staff del presidente eletto.
Karoline Leavitt, portavoce della transizione, si è infatti limitata ad affermare: “Il Presidente eletto Trump ha preso decisioni brillanti su chi servirà nella sua seconda amministrazione, a un ritmo fulmineo. Le altre scelte continueranno ad essere annunciate da lui”.
Come riferito da Politico, McKenna non è l’unico profilo preso in considerazione dal leader MAGA per guidare l’Aeronautica. Trump avrebbe infatti pensato di affidare l’incarico a l’ex deputato Chris Stewart, ex pilota di bombardieri dell’Air Force e difensore del presidente eletto nella commissione intelligence della Camera. Quest’ultimo, però, avrebbe rifiutato le “avances” del tycoon, defilandosi a causa delle condizioni di salute della moglie.
Qualora McKenna dovesse essere scelto per guidare l’Air Force, potrebbe lasciare alcune delle sue società, che offrono consulenze al settore della difesa. In precedenza, Politico aveva riferito che l’azienda di McKenna aveva fornito servizi di consulenza gestionale per il LIV Golf, finanziato dai sauditi, tra cui il monitoraggio e il controllo delle famiglie delle vittime dell’11 settembre, che protestavano contro il tour.