Mentre i procuratori di New York lavorano per formulare l’accusa di omicidio contro Luigi Mangione, presunto killer dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare Brian Thompson, i sostenitori del sospettato stanno donando decine di migliaia di dollari per finanziare le sue spese legali.
Solo sul sito web di crowdfunding GiveSendGo, i supporters del 26enne hanno raccolto circa 120mila dollari. Il fondo in questione è stato creato da un gruppo anonimo che si fa chiamare “Comitato legale del 4 dicembre”, in riferimento al giorno in cui Mangione avrebbe teso un’imboscata e ucciso Thompson a Midtown Manhattan, mentre il dirigente si recava alla conferenza degli azionisti della sua società all’hotel Hilton di New York.
“Non siamo qui per celebrare la violenza, ma crediamo nel diritto costituzionale a un’equa rappresentanza legale”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. La campagna di crowdfunding ha suscitato donazioni da parte di migliaia di cittadini anonimi in tutto il Paese, molti dei quali hanno lasciato messaggi di sostegno a Mangione. Le forze dell’ordine, ora, temono che tali eventi contribuiranno a trasformare la figura del 26enne in quella di un “eroe” o di un “martire”.
La raccolta su GiveSendGo, inizialmente, era stata disattivata, salvo poi essere ripristinata già prima dell’ultimo weekend. Un portavoce dell’azienda stessa ha infatti dichiarato: “La società opera secondo il principio di non determinare preventivamente la colpevolezza o l’innocenza. La nostra piattaforma non giudica le questioni legali o la validità delle cause. Permettiamo invece che le campagne rimangano attive, a meno che non violino i termini specifici delineati nelle nostre Condizioni d’uso. È importante notare che permettiamo campagne per fondi di difesa legale, poiché crediamo che tutti abbiano l’opportunità di accedere a un giusto processo”.
Altre piattaforme, invece, come Amazon ed Etsy, hanno rimosso dai loro siti web il merchandising a favore di Mangione, comprese le magliette e le borse con la scritta “Free Luigi” e la frase “Deny, Defend, Depose”.
“Le persone hanno diritto alla propria opinione”, ha infine affermato Thomas Dickey, avvocato del giovane arrestato in Pennsylvania, “sono contento che Luigi abbia avuto un po’ di supporto”.