Alle luci natalizie che illuminano le notti americane si sono aggiunte quelle, più inquietanti e inaspettate, di droni non identificati che negli ultimi giorni hanno popolato il cielo nel nord-est degli Stati Uniti. Il fenomeno, che ha portato anche alla chiusura temporanea di un aeroporto durante il fine settimana, nello stato di New York, ha spinto le autorità a invocare un intervento federale e nuove leggi per affrontare il problema.
Nonostante l’eventualità che gli avvistamenti possano essere alimentati in parte da un’isteria collettiva, alcune segnalazioni sono state confermate. Diversi velivoli sono stati classificati come “oggetti sconosciuti, con modalità di volo irregolari che confondono i radar tradizionali”.
Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, ha chiesto al Dipartimento per la Sicurezza Interna di schierare sistemi di rilevamento avanzati, come i radar Robin a 360 gradi, in grado di riconoscere gli aeromobili con maggiore precisione rispetto ai sistemi convenzionali. “Abbiamo più domande che risposte”, ha sottolineato il politico, evidenziando la necessità di tecnologia all’avanguardia per affrontare la criticità che sta diventando preoccupante.
I droni sono stati avvistati in diverse aree, con un numero significativo di segnalazioni provenienti dal New Jersey. Venerdì scorso, dopo che l’aeroporto internazionale Stewart, era stato chiuso a causa degli oggetti nelle vicinanze, anche la governatrice Kathy Hochul è stata spinta a chiedere assistenza federale. “Il sistema di rilevamento da solo non basta”, ha affermato, e ha ribadito la necessità di nuove norme per dare maggiori poteri a stati e autorità locali.
Il fenomeno, nel weekend, ha coinvolto pure la base di Wright-Patterson Air Force, in Ohio, costringendola a sigillare il proprio spazio aereo per quattro ore a causa di avvistamenti sospetti. Secondo le autorità, i velivoli che variavano per dimensioni e configurazioni, non hanno avuto impatti diretti su persone o strutture del perimetro.
Attualmente, solo le agenzie federali hanno l’autorità legale per intervenire. Una proposta in discussione al Congresso, denominata “Legge sulla sicurezza e protezione anti-UAS”, punta a rafforzare il ruolo della Federal Aviation Administration (FAA) l’agenzia governativa federale degli Stati Uniti che regola l’aviazione civile e le acque internazionali, a permettere anche alle forze dell’ordine di agire.
L’FBI ha aperto un’indagine sulla problematica e ha dispiegato squadre di osservazione in tutto il New Jersey. L’ex governatore dello stato, Chris Christie, ha rivelato di aver lui stesso assistito alle evoluzioni dei velivoli sopra la sua abitazione e ha criticato l’assenza di comunicazioni chiare da parte delle autorità, che lasciano spazio a teorie cospirazioniste.
Christie ha anche fatto riferimento alle affermazioni, smentite dal Dipartimento della Difesa, di un deputato del New Jersey, Jeff Van Drew, secondo cui i droni proverrebbero da una “nave madre” iraniana al largo della costa orientale. “Non possiamo permettere che teorie complottiste riempiano il vuoto informativo”, ha precisato, esortando l’amministrazione Biden a essere più trasparente con i cittadini.
Nonostante l’urgenza, abbattere i droni non è un’opzione: le leggi vietano infatti interventi armati nel cielo, considerato territorio neutrale. Schumer ha ribadito l’importanza di trovare soluzioni che rispettino il quadro normativo, pur affrontando con determinazione la questione.
Nel frattempo, resta irrisolto il nodo della mancanza di un sistema di registrazione obbligatoria per queste apparecchiature, che rende difficile risalire ai proprietari. “Nessuno crede che ci sia un governo straniero dietro, né intenzioni ostili”, ha concluso Schumer, “ma abbiamo bisogno di risposte. Solo così potremo agire con consapevolezza”.
La questione resta aperta e le luci misteriose continuano a destare interrogativi. Mentre le autorità lavorano per trovare soluzioni, il dibattito sulla sicurezza aerea si fa sempre più acceso.