Il reverendo Jesse Jackson, leader per i diritti civili, ha inviato una lettera al presidente Joe Biden, chiedendogli di graziare suo figlio, l’ex deputato degli Stati Uniti Jesse Jackson Jr., e la sua ex nuora, Sandi.
Jackson Jr. si è dichiarato colpevole, nel 2013, per aver utilizzato in modo improprio circa $ 750.000 di fondi della campagna elettorale per pagare lo stile di vita lussuoso della sua famiglia. Ha trascorso 23 mesi in custodia. Anche Sandi Jackson si è dichiarata colpevole nel 2013, per aver presentato false dichiarazioni dei redditi, non dichiarando circa 600.000 dollari, ed ha trascorso 11 mesi in prigione.
“Oltre a prendere in considerazione la grazia per mio figlio e la sua ex moglie, prego che questa lettera possa portare a qualche misura di sollievo e di riforma, a beneficio di tutti i cittadini e di quei cittadini eletti che si recano a Washington D.C. per servire il nostro Paese”, ha scritto il reverendo nella sua missiva, inviata al presidente nel giorno in cui quest’ultimo ha deciso di perdonare suo figlio, Hunter Biden.
Jackson senior ha osservato che sia il figlio che l’ex nuora si sono dichiarati colpevoli dei loro crimini e hanno già completato le loro condanne, incluso il pagamento dell’intero risarcimento. Una grazia, dunque, cancellerebbe formalmente i loro precedenti penali.
“I miei nipoti troverebbero speranza nel vedere sia il padre che la madre, l’ex consigliera comunale di Chicago Sandra Stevens Jackson, ricevere il perdono”, ha scritto.
Successivamente, il figlio del leader peri diritti civili ha condiviso la lettera del padre sulla sua pagina Facebook, dove ha anche pubblicato numerosi link, immagini e altri messaggi per sostenere la sua richiesta di grazia.
Non è la prima volta che la vicenda dell’ex deputato statunitense viene portata all’attenzione del presidente Biden. Già a settembre, infatti, 9 sindaci avevano scritto una lettera al leader statunitense, chiedendogli di perdonare i due ormai ex coniugi.