La Namibia scrive una nuova pagina della sua storia con l’elezione di Netumbo Nandi-Ndaitwah come prima donna presidente del paese.
La leader del partito Swapo, al potere sin dall’indipendenza del 1990, ha conquistato la presidenza con il 57% dei voti e ha evitato il temuto ballottaggio. Una vittoria significativa non solo per il partito di liberazione, ma anche per la rappresentanza femminile nella politica africana, considerato che Nandi-Ndaitwah si unisce a un ristretto gruppo di rappresentanti nel continente, guidato al momento da Samia Suluhu Hassan presidente della Tanzania.
Nonostante l’euforia per la vittoria, le elezioni sono state segnate da difficoltà organizzative che hanno dato origine ad accuse di irregolarità da parte degli avversari. La mancanza di schede elettorali e i numerosi guasti tecnici hanno costretto a prolungare le operazioni di voto, una decisione che molti hanno definito illegale. L’opposizione, guidata da Panduleni Itula e dal suo partito IPC (Patrioti Indipendenti per il Cambiamento), ha annunciato l’intenzione di contestare il risultato oltre a voler trascinare i vincitori in tribunale.
Membro del movimento indipendentista clandestino negli anni ’70, Nandi-Ndaitwah ha consolidato la sua figura come leader affidabile allontanandosi dagli scandali che hanno macchiato alcuni esponenti della Swapo. Con il suo successo, la Namibia sfida una tendenza regionale che ha visto i partiti di liberazione schiacciati da pesanti sconfitte: dall’ANC in Sudafrica, che ha perso la maggioranza parlamentare per la prima volta, al Partito Democratico del Botswana, rimosso dal potere dopo quasi sei decenni.
Swapo ha comunque registrato il peggior risultato della sua storia: ha conquistato solo il 53% dei voti parlamentari, in netto calo rispetto al 65% di cinque anni fa. Questo riflette il crescente malcontento di una popolazione giovane e in cerca di cambiamento.
La neoletta ha sottolineando il valore del suo mandato in un contesto globale complesso. Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica ha subito elogiato la nuova presidente e definito il momento come “storico per la democrazia e per il ruolo delle donne nella leadership.”
L’opposizione resta comunque agguerrita, alimentata dal carismatico Itula, che seppure non abbia replicato il successo del 2019, ha consolidato l’IPC come forza politica emergente.
Anche se nella capitale Windhoek non sono previste né celebrazioni né proteste, l’elezione di Nandi-Ndaitwah rappresenta un momento di svolta. Il suo ruolo sarà cruciale per sostenere le difficoltà economiche, le richieste di una governance più trasparente e il crescente desiderio di rinnovamento.