Mercoledì 4 dicembre è stato raggiunto un accordo da 323 milioni di dollari tra la diocesi di Rockland e centinaia di sopravvissuti ad abusi sessuali, ponendo fine a una battaglia legale durata quattro anni. Il caso è stato deciso dal tribunale fallimentare anziché da quello civile, poiché la diocesi si è dichiarata insolvente nel 2020 dopo che una modifica della legge dello Stato di New York ha eliminato gli ostacoli che impedivano alle vittime di farsi avanti.
L’approvazione del Child Victims Act nel 2019 ha permesso alle vittime di New York di intentare cause civili contro gli abusatori anche a distanza di 55 anni, più del doppio del precedente limite di 23 anni, dal momento dell’abuso o cause penali fino a 28 anni dopo dall’episodio. Con questa modifica, centinaia di survivor si sono fatti avanti e hanno sporto denuncia.
A fare la differenza in questo caso è la parte del disegno di legge che prevedeva una finestra di un anno durante la quale i sopravvissuti di qualsiasi età potevano intraprendere azioni legali, indipendentemente dal tempo trascorso dall’abuso. Tale periodo è stato esteso a 2 anni per la pandemia. I casi legati a questo accordo risalgono al 1957, anno di fondazione della diocesi.
“Questo accordo – ha dichiarato Adam Slater, socio fondatore e amministratore dello studio Slater Slater Shulman LLP – porta la tanto attesa giustizia a 600 sopravvissuti, 100 dei quali sono stati rappresentati con orgoglio dal mio studio. È il più grande accordo con una diocesi nello Stato di New York e anche il più grande a livello nazione che coinvolge una diocesi in bancarotta”. Un altro avvocato che ha rappresentato i survivor del comitato ufficiale, James Stang, li ha elogiati per il coraggio con cui si sono fatti avanti, affermando che “incarnano lo spirito umano che non poteva essere soffocato dagli abusi subiti. Alcuni avevano appena quattro anni”.
Secondo la Catholic News Agency, il 30 novembre scorso la diocesi aveva offerto 200 milioni di dollari come “migliore e ultima offerta”. Newsday ha riferito che gli avvocati dei sopravvissuti hanno risposto con 450 milioni di dollari, prima che entrambe le parti si accordassero sulla cifra finale.
L’accordo è uno dei più grandi concessi alle vittime della Chiesa cattolica e ne segue un altro, di riferimento in tutto il Paese: a ottobre, l’Arcidiocesi di Los Angeles ha accettato una sentenza che ha superato 1,5 miliardi di dollari. La diocesi di Rockland è una delle sei nello Stato di New York che hanno dichiarato bancarotta, mentre solo l’arcidiocesi di New York e quella di Brooklyn non sono a rischio.