Dopo oltre due anni dall’inizio della guerra, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto pronto ad una tregua con la Russia, anche senza la restituzione dei territori occupati, almeno in un primo momento. Nel corso di un’intervista a Sky News, Il leader 46enne ha però specificato che tutto ciò sarà possibile soltanto se il suo Paese potrà contare sulla protezione della NATO.
“Se vogliamo porre fine alla fase calda della guerra, dobbiamo portare subito sotto l’ombrello della NATO i territori non occupati dell’Ucraina”, ha affermato Zelensky, “dobbiamo farlo in fretta, altrimenti lui (Putin) tornerà”.
Per quanto riguarda le zone conquistate da Mosca, invece, al momento dovrebbero rimanere in mani russe ma, come annunciato dal suo presidente, l’Ucraina “proverà a riportarle indietro in modo diplomatico”. Nel corso dell’intervista rilasciata a Sky, al leader di Kiev è stato chiesto anche cosa pensasse della recente vittoria alle urne di Donald Trump, che tra qualche mese prenderà possesso della Casa Bianca.
“Dobbiamo lavorare con il nuovo presidente” per “avere dalla nostra il più grande sostenitore”, ha spiegato Zelensky, “Voglio lavorare direttamente con lui perché ci sono voci diverse tra le persone che lo circondano. Ed è per questo che non dobbiamo permettere a nessuno di distruggere la nostra comunicazione. Voglio condividere con lui le mie idee ed ascoltare le sue proposte”. “Abbiamo già avuto una conversazione”, ha inoltre aggiunto il presidente ucraino, riferendosi all’incontro con il leader MAGA dello scorso settembre a New York, “è stata molto costruttiva. E’ stato un meeting positivo, nonché un primo passo importante. Ora dobbiamo organizzare altri incontri”.

Per la prima volta in oltre 2 anni di conflitto, dunque, Zelensky ha fatto riferimento ad un cessate il fuoco che prevedrebbe il controllo di Mosca su alcuni territori ucraini. Non era mai successo in precedenza. Lo scorso luglio, il presidente aveva ipotizzato che queste aree avrebbero potuto unirsi alla Russia, ma solo al termine di un referendum libero e giusto. Per poter organizzare tale votazione, però, Kiev avrebbe prima dovuto riottenere le zone occupate.
Ad oggi, Mosca controlla circa un quinto dei territori ucraini. Nel settembre 2022, la Russia ha dichiarato unilateralmente l’annessione delle aree all’interno e intorno alle regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhia, con dei referendum non riconosciuti a livello internazionale. In tutti questi mesi, Putin non ha mai accennato ad un possibile passo indietro di Mosca da queste aree.
Nel frattempo, mentre Zelensky cerca di assicurarsi l’ombrello della NATO, la Russia, dal canto suo, conferma il rafforzamento dell’asse militare con la Corea del Nord, espandendo le sue relazioni con il Paese asiatico “in tutti i settori”, come dichiarato dal ministro della Difesa Andrei Belousov.