Kathleen Toomey, commissario per la salute pubblica della Georgia, ha licenziato tutti i membri del Comitato di revisione della mortalità materna dello Stato. La decisione, comunicata in una lettera poi riportata dal giornale investigativo ProPublica, è stata presa a seguito della diffusione di informazioni sulle due donne decedute nello Stato per setticemia in stato avanzato di gravidanza. In entrambi i casi, ProPublica aveva pubblicato articoli per evidenziare come i medici a cui le donne si erano rivolte avessero avuto paura di intervenire perché si avvertiva ancora il battito del feto.
Secondo Toomey, il provvedimento si è reso necessario perché la pubblicazione delle informazioni indica una violazione delle norme sulla privacy, anche se un’indagine interna non è riuscita a identificare i responsabili della fuga di notizie.
La vicenda ha attirato l’attenzione pubblica e suscitato un dibattito a livello nazionale, specialmente dopo che ProPublica aveva fatto emergere che secondo il Comitato, le due morti potevano essere evitabili: i medici coinvolti avevano esitato a eseguire interventi salvavita a causa della draconiana legge sull’aborto in vigore in Georgia.
Il Comitato era stato istituito per esaminare le cause dei decessi legati alla gravidanza o al parto, con l’obiettivo di prevenire tragedie.
Monica Simpson, direttrice esecutiva del SisterSong Women of Color Reproductive Justice Collective, un’organizzazione nazionale dedicata alla giustizia riproduttiva per le donne di colore, ha definito la decisione “brusca e difficile da accettare”. Simpson ha anche sottolineato che la mancanza temporanea di una Commissione operativa potrebbe compromettere l’accesso a dati cruciali e impedire decisioni informate sulla salute pubblica nello stato.
Mentre Alicia Stallworth, direttrice delle campagne in Georgia per Reproductive Freedom for All, una no-profit che si impegna in attività di lobbying, azione politica e advocacy e si oppone alle restrizioni sull’aborto, ha definito il licenziamento del gruppo una “tattica intimidatoria” per ostacolare indagini approfondite sulle morti delle gestanti. Stallworth ha anche accusato i politici, come il governatore repubblicano Brian Kemp, di promuovere politiche anti-aborto che mettono a rischio la vita delle donne.
Kemp nel 2019 firmò – prima che la Corte Suprema revocasse nel 2021 la tutela federale dell’aborto – una legge che vieta l’interruzione di gravidanza dopo sei settimane. Il suo portavoce Garrison Douglas ha sottolineato che il governatore non ha un ruolo diretto nella gestione del comitato. In gioco però è il rischio che la legge sull’aborto della Georgia sia un fattore determinante nella crescita della mortalità perinatale nello Stato.
In risposta alle critiche, la dottoressa Toomey ha assicurato che la ricostituzione dell’organo avverrà rapidamente e senza interferenze sulle sue responsabilità principali. In una nota, ha spiegato che il Dipartimento della Sanità Pubblica aprirà presto le candidature per nominare nuovi membri, impegnandosi a migliorare la supervisione e a garantire maggiore riservatezza nella valutazione dei casi futuri.