All’apertura del G20, a Rio de Janeiro, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha lanciato l’Alleanza globale contro la fame e la povertà.
“Secondo la Fao – ha annunciato Lula – nel 2024 viviamo con 733 milioni di persone ancora sottonutrite. È come se le popolazioni di Brasile, Messico, Germania, Regno Unito, Sudafrica e Canada messe insieme stessero morendo di fame. [Questa] È il prodotto di decisioni politiche che perpetuano l’esclusione di gran parte dell’umanità. Il G20 rappresenta l’85% del Pil mondiale di 110 trilioni di dollari. Noi che siamo qui intorno a questo tavolo abbiamo l’inevitabile compito di porre fine a questo flagello che fa vergognare l’umanità. Ecco perché abbiamo fissato il lancio di un’Alleanza globale contro la fame e la povertà come obiettivo centrale della presidenza brasiliana del G20. Questa sarà la nostra più grande eredità”.
Secondo Lula, hanno aderito all’Alleanza già 81 Paesi, 26 organizzazioni internazionali, nove istituzioni finanziarie e 31 fondazioni filantropiche e organizzazioni non governative. Fra questi, anche l’Italia “convintamente”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato che si tratta di “un’iniziativa concreta. La cooperazione tra G7 e G20 può essere decisiva per trovare soluzioni efficaci alla complessità delle sfide del nostro tempo”.
A tornare sui suoi passi è stato, invece, il presidente dell’Argentina, Javier Milei. Dopo aver negato di voler prenderne parte, ha sottoscritto il documento di adesione all’Alleanza sottolineando che l’impegno “non implicherà l’adozione di programmi e politiche specifiche”, ma seguirà “un approccio guidato dal mercato”.
Da Roma, papa Francesco ha inviato un messaggio ai leader del G20 all’annuncio dell’Alleanza. Con la speranza che “possa avere un impatto significativo sugli sforzi globali per combattere la fame e la povertà”, sua Santità ha rilanciato che si “potrebbe iniziare attuando la proposta di lunga data della Santa Sede, per riorientare i fondi attualmente assegnati alle armi e ad altre spese militari verso un fondo globale progettato per affrontare la fame e promuovere lo sviluppo nei paesi più poveri. Il cibo è un diritto inalienabile”.