Mettere i prodotti sottochiave, aumentare le guardie all’entrata e all’uscita, installare nuove telecamere di sicurezza. Sono alcune delle misure adottate dai rivenditori per cercare di fermare il taccheggio. Ma non è abbastanza, soprattutto quando si tratta di negozi di vestiti. Per questo, Bloomberg riporta che la società proprietaria di Zara, Inditex SA., il più grande rivenditore di abbigliamento a capitale pubblico del mondo, sta studiando una nuova soluzione: intrecciare fili che emettono segnali radio in alcuni capi, trasformando gli articoli stessi in dispositivi antifurto.
In collaborazione con una piccola società di tecnologie di identificazione automatica RFID, Myruns, e l’operatore di telecomunicazioni Telefónica SA, Inditex starebbe sviluppando un filo antifurto di ultima generazione, talmente sottile da essere impercettibile a occhio nudo. Questo viene prodotto da Myruns con un inchiostro conduttore derivato dalla cellulosa che riesce a trasmettere segnali quando qualcuno esce dal negozio senza aver disattivato l’antitaccheggio. Il filo andrebbe a sostituire l’alluminio, il materiale usato al momento, ed è completamente biodegradabile.
Intrecciare i tessuti antitaccheggio direttamente al capo potrebbe essere l’opzione più valida, soprattutto se il rivenditore ha installato le casse per il self-checkout, dove il cliente paga in autonomia, senza passare dal commesso a togliere gli allarmi di plastica dura dai vestiti, come nel caso di Zara. Non è chiaro, però, come Inditex riesca a implementare questa tecnologia in tutti i punti vendita e a tutti gli articoli nel mondo.
In un sondaggio recente, la National Retail Foundation ha segnalato che a causa dei furti, che possono essere fatti da estranei ma anche da dipendenti dello stesso negozio, si è verificata una perdita nelle vendite degli Stati Uniti di 73 miliardi di dollari nel 2022.