Un bizzarro gruppo nato su Facebook chiamato Death Stairs, che annovera quasi 800.000 membri celebra le scale, ma non tutte, solo quelle più stravaganti e pericolose: “ascendere è rischioso e scendere letale” questo è il loro motto.
La pagina mette in evidenza una vasta gamma di immagini: alcune scale sono ripide e strette, con gradini a triangolo, altre invece sono a chiocciola, in vetro, con pareti a specchio, scolpite in legno o sulla pietra.
Le foto e i video selezionati non vengono ammirati soltanto per la loro bellezza, ma soprattutto per i design inquietanti. Rampe senza corrimano che conducono in buie soffitte, minacciosi seminterrati e scogliere, meglio se affiancate da filo spinato arrugginito e dirupi ripidi, sono fra le più apprezzate.
Il fondatore di Death Stairs, Lane Sutterby, ha creato il gruppo nel 2020 senza troppe aspettative, ipotizzando che solo qualche decina di amici avrebbe aderito. Invece, il successo è stato immediato tanto da richiedere quattro amministratori per monitorarne i contenuti.
Fra le molte foto presenti, alcune ritraggono scalinate pubbliche come quelle di Pittsburgh, storiche come le piramidi di Chichen Itza in Messico o come quelle ricavate sul monte Taishan in Cina, altre invece sono parte della vita quotidiana degli utenti.
L’architetto John Templer, autore di The Staircase, una serie di libri dedicati a questo importante elemento architettonico, una volta le ha descritte come “sirene affascinanti ma pericolose”. Nella sua opera vengono esplorati anche gli aspetti psicologici che mettono in evidenza i rischi che spesso rappresentano.
Tali preoccupazioni sono confermate anche dalla ricerca condotta dal Center for Inclusive Design dell’Università di Buffalo, che ha scoperto che oltre il 60% delle gradinate pubblicate in una rivista di architettura tra il 2000 e il 2012 presentavano almeno un’insidia.
Mentre uno studio del 2018 apparso sull’American Journal of Emergency Medicine ha rivelato che, tra il 1990 e il 2012, negli Stati Uniti una media di 1,1 milioni di persone all’anno è finita in ospedale per lesioni legate alle cadute su queste superfici.