Nei giorni scorsi, fuori dall’American Legion Post 141, un’associazione dei veterani a Howell, in Michigan, alcuni manifestanti mascherati sono stati sorpresi a sventolare bandiere naziste e ad urlare insulti antisemiti durante la rappresentazione teatrale Il diario di Anna Frank. I cinque individui hanno creato tensione e preoccupazione tra il pubblico e il cast, tanto da costringere i presenti a prendere misure di sicurezza.
Bobby Brite, un veterano che ha documentato la scena in un video, ha descritto lo smarrimento delle persone che assistevano allo spettacolo tratto dall’omonimo libro della giovane vittima dell’Olocausto. Ha raccontato che fra i circa 75 presenti all’evento, almeno una cinquantina si è sentita intimorita a lasciare l’edificio senza assistenza.
Immediato l’intervento della polizia chiamata per rispondere a quello che è stato definito un “disturbo”. Lo sceriffo della contea di Livingston, Michael J. Murphy, ha confermato che ai manifestanti è stato chiesto di allontanarsi dall’area. Seppure la tensione sia aumentata quando una persona ha cercato un confronto, non sono stati segnalati scontri fisici.
Nonostante il comprensibile sconcerto, il Fowlerville Community Theatre, che ha organizzato lo spettacolo ha deciso di proseguire la commedia. In un successivo comunicato, ha sottolineato il significato di questa produzione, che cerca di trasmettere il dramma e la sofferenza vissuti degli ebrei.
La sezione del Michigan dell’Anti-Defamation League, un’organizzazione che combatte l’antisemitismo, ha condannato l’episodio con fermezza, definendo quanto accaduto “disgustoso”.
L’episodio ha scosso la comunità locale e ha rinnovato il dibattito sull’importanza di mantenere viva la memoria e la consapevolezza sugli orrori della Shoah, soprattutto in un momento in cui episodi di intolleranza sembrano riemergere.