Il presidente eletto Donald Trump continua a lavorare all’assemblamento della sua prossima amministrazione. Nelle ultime ore, il tycoon avrebbe “reclutato” tre nuovi profili, pronti a far parte della sua macchina governativa. Il leader MAGA, per iniziare, ha chiesto al deputato della Florida Mike Waltz di ricoprire il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale.
Waltz, un fedelissimo di Trump, ha prestato servizio in Afghanistan, Medio Oriente ed in Africa. Diventerebbe il primo ex berretto verde a ricoprire tale carica, con la quale sarebbe chiamato ad occuparsi di una serie di conflitti, come quello tra Russia ed Ucraina. In passato, Trump non ha avuto ottimi rapporti con coloro che hanno ricoperto questo delicato ruolo, come John Bolton e il tenente generale in pensione H.R. McMaster, che hanno criticato pubblicamente il loro ex presidente.
Probabilmente, dunque, è per questo motivo che stavolta il leader MAGA ha voluto coinvolgere un suo fedelissimo. Il tycoon ha suggerito che la sua squadra di sicurezza nazionale sarà incaricata di rivalutare la posizione degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina, della Russia, del conflitto in Medio Oriente, della Cina e dell’Iran.
La scelta di Waltz può essere vista come un colpo nel dibattito sul rinnovato programma “America First” di Trump, che sta contrapponendo i falchi della sicurezza nazionale del suo partito alla sua ala isolazionista. La scorsa settimana, l’ex colonello dei berretti verdi, parlando di immigrazione alla CNN ha puntato il dito contro l’amministrazione Biden-Harris, dichiarando: “L’immigrato più arrabbiato con cui abbia mai parlato è quello che è arrivato legalmente, ha aspettato anni, ha fatto tutto quello che doveva fare e poi ha visto il governo chiudere un occhio, mentre altri infrangevano la legge e saltavano la fila”.
Alla domanda se avesse parlato con Trump degli afghani che cercano di entrare nel Paese, invece, Waltz ha risposto di averne discusso “parecchio tempo fa, sulla scia del ritiro dall’Afghanistan. E certamente era comprensivo con coloro che sono disposti a combattere e a morire per i nostri soldati”.
Quello di Waltz non è stato l’unico nome accostato all’amministrazione Trump nelle ultime ore. Il tycoon avrebbe infatti contattato il senatore della Florida Marco Rubio, a cui avrebbe proposto la carica di Segretario di Stato. Inizialmente, sembrava che Ric Grenell, già direttore ad interim dell’intelligence nazionale durante il primo mandato di Trump, fosse il favorito a ricoprire il ruolo.
Tuttavia, la scelta di Trump, secondo la CNN dovrebbe ricadere invece sul 53enne, vista anche la linea dura adottata da quest’ultimo nei confronti della Cina e delle sue politiche commerciali. Da diverso tempo, ormai, a Rubio è stato vietato l’ingresso nel Paese asiatico, a causa della sua campagna contro la stretta di Pechino all’autonomia di Hong Kong.
Con il suo nuovo incarico, però, il senatore della Florida potrebbe ora vedersi revocate le sanzioni da parte del governo cinese. Qualora la scelta del tycoon dovesse ricadere definitivamente su Rubio, dunque, quest’ultimo, di origini cubane, diventerà il primo Segretario di Stato latino.
Sarà invece Kristi Noem, governatrice del South Dakota, a ricoprire il ruolo di segretario del Dipartimento di Sicurezza Nazionale. La 52enne, fedelissima del tycoon, guiderà dunque un’agenzia a cui il neo presidente eletto darà massima priorità e che ritiene fondamentale per lo sviluppo della politica interna.
La governatrice, dunque, avrà ora il compito di supervisionare un dipartimento che, in pratica, controlla tutto, dalla US Immigration and Customs Enforcement alla Federal Emergency Management Agency, passando per i servizi segreti.
Mesi fa, la 52enne era una delle papabili candidate alla vicepresidenza, ma i suoi rapporti con Trump sono cambiati dopo l’uscita del libro: “No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward”.
In queste pagine, Noem ha raccontato di aver sparato ed ucciso il proprio cane di 14 mesi, un pointer a pelo corto.