Nonostante la disfatta dei democratici alle ultime elezioni presidenziali americane, gli elettori LGBTQ+ rispetto al 2020 hanno tributato al partito maggiori preferenze.
Secondo gli exit poll condotti dalla rete televisiva NBC News, l’86% di coloro che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali o transgender hanno scelto la vicepresidente Kamala Harris, con un aumento significativo rispetto al 64% che aveva votato quattro anni fa per Joe Biden.
Trump, invece, ha perso terreno, solo il 12% di questa fascia di elettorato ha votato per lui, con un calo di 15 punti, anche se questo non gli ha impedito di riconquistare la Casa Bianca.
Il risultato ottenuto dal tycoon tra gli elettori LGBTQ+ segna il profondo disappunto per le posizioni e i messaggi diffusi, sulle tematiche transgender.
Durante la campagna, “The Donald” ha investito milioni in pubblicità per contrastare l’inclusione degli atleti trans e l’assistenza sanitaria per l’affermazione di genere. Nei suoi discorsi, ha spesso definito queste politiche come “pericolose per il Paese.”
Anche il candidato alla vicepresidenza del GOP, il senatore JD Vance, ha amplificato la retorica anti-trans durante, un’intervista con il conduttore e comico televisivo Joe Rogan ha affermato che un numero crescente di giovani si identificherebbe con un genere diverso per migliorare le proprie possibilità di accedere a college e università prestigiose.
Gli exit poll mostrano che il ticket presidenziale repubblicano ha catturato meno del 20% del voto maschile LGBTQ+, percentuale che include anche bisessuali e transgender, mentre soltanto l’8% delle donne avrebbe scelto Trump.
La crescente importanza dell’elettorato LGBTQ+ è riflessa dai dati più recenti: un sondaggio condotto dalla multinazionale americana di analisi e consulenza Gallup, a marzo, ha evidenziato che il 7,6% degli adulti statunitensi si identifica non eterosessuale, percentuale che sale a oltre il 20% tra i giovani della Generazione Z.
Questa tendenza sottolinea la rilevanza del voto, della comunità arcobaleno alle elezioni, sempre più concentrato su temi di inclusività e diritti civili, questioni centrali per i democratici ma ancora minoritarie per i repubblicani, tanto da far allontanare molti elettori che hanno voluto distaccarsi dalla loro visione conservatrice.