I complottisti ed i negazionisti elettorali hanno trascorso le settimane precedenti all’Election Day lanciando continui allarmi su potenziali brogli che avrebbero inficiato i risultati, cosa che secondo i funzionari non si è mai verificata nelle elezioni moderne. Lo stesso Trump, martedì, aveva affermato sui social che a Philadelphia stava avvenendo una “truffa” ai suoi danni, ancor prima che chiudessero i seggi.
Tuttavia, i risultati delle ore successive, estremamente favorevoli al tycoon, hanno messo miracolosamente a tacere tutte le voci riguardanti possibili frodi elettorali. Secondo il New York Times, l’improvviso silenzio dei negazionisti sulla scia della vittoria di martedì di Trump, sottolinea lo scopo di lunga data di questa falsa narrazione circa i brogli, come mezzo per riconquistare il potere.
Quando la negazione dell’esito delle elezioni si è rivelata improvvisamente inutile dal punto di vista politico, gli alleati del tycoon l’hanno semplicemente accantonata, quasi come se non fosse mai esistita. In questi anni, le fake news trumpiane, circa i risultati delle elezioni 2020, hanno contribuito ad alimentare un ampio movimento di attivisti per l’“integrità elettorale”. Negli ultimi quattro anni, molti di loro si sono dedicati ad “aggiustare” il sistema di voto per prevenire un futuro “furto”.
Durante le votazioni di martedì, diversi esponenti del movimento hanno diffuso online dei post che suggerivano che gli attivisti stavano riscontrando prove riguardanti “brogli”. Mercoledì, tuttavia, una delle principali leader del gruppo, Cleta Mitchell, ha dipinto la vittoria di Trump come il risultato del lavoro svolto dagli attivisti per migliorare il sistema. “Alle migliaia di guerrieri dell’integrità elettorale: Grazie”, ha comunicato quest’ultima su X.
In un’intervista rilasciata mercoledì, la Mitchell ha dichiarato che la vigilanza dei suoi colleghi attivisti ha “impedito che molte delle cose gravi accadute nel 2020 si ripetessero”. Secondo un’analisi del Center for an Informed Public dell’Università di Washington, le false denunce di brogli diffusi in Pennsylvania e in altri Stati in bilico hanno avuto un’impennata all’inizio del giorno delle elezioni, ma poi sono sembrate diminuire con il passare della notte.
Su Telegram, decine di gruppi di estrema destra, identificati dal Times, hanno trascorso i giorni precedenti all’Election Day mettendo in dubbio il suo regolare svolgimento. Con l’arrivo dei risultati, il tono di questi complottisti è cambiato totalmente.
A dimostrazione di ciò, basti pensare che mercoledì mattina le voci più forti su X che mettevano in dubbio l’esito della corsa presidenziale provenivano dalla sinistra, secondo un’analisi di NewsGuard. Tuttavia, queste “lamentele” via social, non hanno nemmeno sfiorato le dimensioni di quelle degli elettori filo trumpiani del 2020.