Jeff Bezos ha rivolto un caloroso messaggio di congratulazioni a Donald Trump per il successo elettorale dopo aver imposto al Washington Post, il quotidiano di proprietà del miliardario fondatore di Amazon, di non appoggiare Kamala Harris prima delle elezioni del 5 novembre.
“Grandi congratulazioni al nostro 45° e ora 47° Presidente per un ritorno politico straordinario e una vittoria decisiva”, ha scritto Bezos in un post su X, la piattaforma di social networking gestita dall’altro mega-miliardario filo-Trump, ossia Elon Musk. “Nessuna nazione ha opportunità più grandi. Auguro a Donald Trump ogni successo nel guidare e unire l’America che tutti amiamo.”
La scelta del Post di rinunciare a qualsiasi endorsement aveva scatenato una fragorosa ondata di indignazione: 200.000 lettori, circa l’8% della base di lettori fissi del giornale, hanno annullato i loro abbonamenti nei tre giorni successivi all’annuncio, secondo quanto riportato da NPR.
Alcuni critici hanno interpretato la decisione di Bezos come un pragmatico tentativo di evitare tensioni con Trump in caso di ritorno – poi concretizzatosi – alla Casa Bianca. Bezos, tuttavia, ha risposto alle insinuazioni in un articolo pubblicato il 28 ottobre proprio sul quotidiano capitolino, negando qualsiasi forma di compromesso politico dietro alla scelta e sostenendo che la scelta sarebbe stata motivata dalla volontà di rafforzare la fiducia dei lettori in un contesto in cui la credibilità dei media tradizionali è in declino.
“Gli endorsement presidenziali non cambiano l’esito di un’elezione. Nessun elettore indeciso in Pennsylvania penserà, ‘Scelgo il candidato appoggiato da un certo giornale.’ Al contrario, questi endorsement creano una percezione di parzialità e dipendenza. Eliminarle è una decisione di principio, ed è quella giusta,” ha dichiarato Bezos.
Bezos ha anche chiarito le circostanze dell’incontro del 25 ottobre tra Dave Limp, CEO della sua azienda aerospaziale Blue Origin, e Donald Trump. “Non ero al corrente dell’incontro in anticipo,” ha spiegato Bezos, aggiungendo che nemmeno Limp ne era informato fino a poche ore prima. “Non esiste alcun collegamento tra quell’incontro e la nostra decisione sugli endorsement presidenziali, e ogni insinuazione in tal senso è falsa.”
Nel frattempo, alcune fonti sostengono che il consiglio editoriale del Post avesse già redatto un endorsement per Kamala Harris prima che fosse comunicata la decisione di Bezos. A riguardo, l’ex direttore del Post, Marty Baron, ha criticato apertamente la scelta su X: “Questo è un atto di codardia, che mette a rischio la democrazia. Trump lo interpreterà come un invito a intimidire ulteriormente il proprietario e altri. È una grave mancanza di coraggio per un’istituzione famosa per la sua audacia.”
Anche l’attuale CEO di Amazon, Andy Jassy, si è congratulato mercoledì con Trump in un post su X. “Congratulazioni al Presidente-eletto Donald Trump per una vittoria combattuta,” ha scritto Jassy. “Siamo pronti a collaborare con la sua amministrazione su temi di importanza per i nostri clienti, dipendenti, comunità e per il Paese.” Durante il primo mandato di Trump aveva definito il Washington Post come un “braccio di lobby” per Amazon.