Da quando ha deciso di sostenere Donald Trump, Elon Musk è diventato una vera e propria spina nel fianco per tutti quei funzionari elettorali che cercano di combattere la disinformazione dilagante, riguardante le presidenziali statunitensi.
Musk stesso, nel corso di questi mesi, è stato più volte accusato di aver favorito la diffusione di queste fake news, tramite il proprio profilo X, social di sua proprietà, che vanta oltre 200 milioni di followers. Per tentare di mettere un freno a questo fenomeno, alcuni funzionari hanno cominciato a consegnare “a mano” dei bigliettini all’uomo più ricco del mondo, chiedendogli di evitare di continuare a diffondere falsità.
Anche questi tentativi, però, si sono rivelati vani. Musk ha fornito false informazioni sulla sicurezza delle elezioni, insistendo anche sul fatto che gli americani votano di persona e su carta, e citando un complotto secondo il quale le macchine elettorali avrebbero scambiato i voti, in occasione di un evento municipale a Philadelphia, il 18 ottobre. Per questo motivo dunque, almeno apparentemente, il suo super PAC, America PAC, ha incoraggiato i cittadini ad esercitare il voto via posta.
Un rapporto del Center for Countering Digital Hate (CCDH) ha inoltre rilevato che la funzione Community Notes di X “non è riuscita a contrastare le false” affermazioni sulle elezioni, con 209 dei 283 post analizzati, il 74%, che non mostravano note di correzione delle fake news.

I funzionari elettorali erano pronti a combattere la disinformazione in queste elezioni, soprattutto dopo i ferventi sforzi di Trump di rovesciare l’esito del voto del 2020, ma l’enorme volume di falsità apparse sul web si è rivelato un ostacolo troppo grande da sormontare.
“Segnalare le cose come errate e fuorvianti non serve più a nulla su Twitter, soprattutto quando lo stesso Elon Musk promuove le bugie sulla tornata elettorale”, ha dichiarato a Fortune la democratica Barb Byrum, cancelliera della contea di Ingham, Michigan, “Possiamo segnalare una minaccia, ma non succede nulla”.
Ad agosto, le fake news di Musk hanno ottenuto 1,2 miliardi di visualizzazioni su X, secondo l’analisi del CCDH. “La verità è che la disinformazione viaggerà in tutto il mondo, e avrà molte gambe prima che io possa sedermi alla mia scrivania e bere un sorso di caffè”, ha concluso Byrum.
Alcuni funzionari, hanno provato ad instaurare un dialogo con il 53enne di Pretoria proprio tramite il social network di sua proprietà. Anche in questo caso, però, i loro appelli sono stati totalmente ignorati dal patron di Tesla e SpaceX.