Apple ha ufficialmente annunciato sul suo blog di essere alla ricerca di un hacker che sia in grado di testare la sicurezza del suo nuovo sistema di intelligenza artificiale battezzato Apple Intelligence. Chi sarà all’altezza di violare Private Cloud Compute (Pcc) riceverà una ricompensa fino a un milione di dollari. Nel dettaglio la ricompensa più alta in assoluto andrà alla persona o al team che riuscirà a eseguire un codice dannoso riuscendo a corrompere i server Pcc.
Apple ha lanciato il 28 ottobre Apple Intelligence integrato con il sistema operativo iOS 18.1 con funzionalità avanzate. Il fine del nuovo sistema operativo è infatti, quello di fornire all’utente funzioni personalizzate grazie all’AI. Per testare il nuovo sistema, Apple ha previsto anche ricompense minori di 250mila dollari che verranno date a chi sarà in grado di individuare modalità che potrebbero consentire agli hacker di estrapolare i dati degli utenti dal cloud AI di Apple. È inoltre previsto dall’azienda che 150 mila dollari andranno a chiunque riesca ad accedere ai dati privati degli utenti.
Tuttavia, non è la prima volta che l’azienda di Cupertino fa ricorso agli hacker per testare i suoi sistemi di sicurezza o mette a disposizione uno ‘special researcher-only iPhone designed for hacking’, ossia un iPhone messo a disposizione con il preciso scopo di essere hackerato e quindi testato.
Come si legge sul sito ufficiale di Apple, il sistema Apple Intelligence è profondamente integrato in iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia. “Apple definisce un nuovo standard di privacy nell’ambito dell’intelligenza artificiale”. Il test promosso da Apple pertanto è strettamente legato al concetto di privacy e sicurezza che l’azienda intende assicurare ai suoi utenti. A questo proposito Tim Cook, Ceo di Apple, afferma che “l’accesso alle informazioni avviene in modo totalmente privato e sicuro per aiutare le persone a fare le cose che stanno loro più a cuore. Questa è AI come solo Apple può offrirla, e non vediamo l’ora che gli utenti scoprano cosa è in grado di fare”.