A dicembre un avvocato apertamente transgender difenderà i diritti della comunità LGBTQI+ contro una legge del Tennessee davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Chase Strangio, legale dell’American Civil Liberties Union (ACLU), sarà il primo avvocato transgender a dibattere davanti alla più alta corte USA. Il caso riguarda una controversa legge approvata dalla legislatura statale repubblicana che vieta le cure mediche di affermazione di genere per i minori.
Strangio rappresenta un gruppo di persone transgender che si è appellato contro la norma, che proibisce trattamenti come la somministrazione di ormoni e interventi chirurgici ai minori che soffrono di disforia di genere. Questa condizione, secondo le associazioni mediche, può portare a un profondo disagio psicologico e, in alcuni casi, a comportamenti autolesionistici o suicidi. I sostenitori conservatori della legge sostengono invece che i trattamenti siano sperimentali e potenzialmente dannosi per i minori.
Il caso sarà discusso davanti alla Corte Suprema il 4 dicembre. La legge, approvata nel 2023, era stata bloccata da un giudice federale, ma una corte d’appello ha ribaltato la decisione, consentendo temporaneamente il suo ripristino. Il Governo federale, tramite il Dipartimento di Giustizia, ha fatto appello alla Corte Suprema per ripristinare il blocco, sostenendo che il divieto violi il principio di parità di protezione previsto dal 14° emendamento della Costituzione, discriminando i giovani transgender.
Dal suo ingresso nell’organizzazione nel 2013, Strangio si è occupato di numerose battaglie legali a favore dei diritti LGBTQI+, inclusa la storica sentenza della Corte d’Appello del Quarto circuito a favore di Gavin Grimm, uno studente transgender che fece riconoscere il diritto di usare il bagno corrispondente alla propria identità di genere.
Molte associazioni mediche, tra cui l’American Academy of Pediatrics, sostengono che le cure di affermazione di genere siano essenziali per la salute mentale e fisica dei giovani transgender – mentre i repubblicani sostengono di voler proteggere i minori da interventi considerati troppo rischiosi e prematuri.