I gruppi neonazisti, che negli ultimi mesi hanno intensificato le loro attività in tutti gli Stati Uniti, stano sfruttando un nuovo potente strumento di reclutamento: l’ondata di disinformazione che circonda gli uragani.
In queste ultime settimane, in Florida, dopo il devastante passaggio di Helene, che ha preceduto l’uragano Milton, tra i volontari che hanno cercato di dare supporto alla popolazione locale, sono stati avvistati i membri del Patriot Front, un’organizzazione bollata dalla Anti-Defamation League come gruppo suprematista bianco.
Stando a quanto spiegato dal WSJ, il controverso clima elettorale, che ha fortemente politicizzato le tempeste, sta fornendo una nuova apertura ai gruppi d’odio che erano già in crescita. Le falsità sull’uragano e sulle negligenze del governo si sono diffuse rapidamente sui social media, spesso sfruttando il dibattito sull’immigrazione, sostenendo che i fondi per i soccorsi vengono dirottati verso i richiedenti asilo, cosa che l’Agenzia federale per la gestione delle emergenze nega fermamente.
Sfruttando la confusione dell’opinione pubblica, la sofferenza della gente e i problemi di comunicazione, dunque, i gruppi di suprematisti bianchi si stanno presentando nelle vulnerabili comunità devastate dalla tempesta, in Florida e in North Carolina. Si confondono tra i molti volontari legittimi, ed offrono aiuto filmando video di propaganda che amplificano le falsità sulla risposta del governo alle calamità naturali, dando ai loro gruppi un’immagine di organizzazioni patriottiche.
Il sindaco di Horseshoe Beach, Florida, Jeff Williams, ha dichiarato di aver capito solo dopo una telefonata di un giornalista del Wall Street Journal che in città era arrivato il Patriot Front. Williams ha detto che dopo la telefonata è andato su Internet e ha fatto una ricerca sul loro conto. “È evidente che si tratta di suprematisti bianchi”, ha spiegato, “In genere, non hanno un aspetto pulito come quello che ho visto io”.
A Horseshoe Beach, dove i funzionari locali dicono che l’uragano Helene ha distrutto il municipio e più di 90 case, una squadra del Patriot Front ha filmato il suo lavoro di pulizia e poi ha postato un video per i suoi 20.000 abbonati su Telegram. Un membro del gruppo, con il volto oscurato e la voce sostenuta dal suono di motoseghe ronzanti, ha inoltre spiegato: “È importante che gli uomini americani si riuniscano e aiutino i loro concittadini in difficoltà, mentre il governo federale è occupato ad accogliere gli stranieri e a dare loro case, cibo e acqua”.
“Qui non c’è niente”, ha continuato lo sconosciuto, specificando che l’unica assistenza alla città consisteva in ‘un paio di vigili del fuoco’ e cittadini comuni. Una versione dei fatti che è stata prontamente smentita dal sindaco Williams.
Il numero di gruppi nazionalisti bianchi ha raggiunto quota 166 nel 2023. La proliferazione di questi movimenti si aggiunge alle preoccupazioni riguardanti i possibili disordini delle prossime elezioni: i suprematisti potrebbero infatti interferire con gli elettori o con i funzionari che contano le schede. “È solo una questione di quanti saranno, dove saranno e se saranno fermati o ostacolati”, ha dichiarato Tammy Patrick, responsabile del programma dell’Associazione nazionale dei funzionari elettorali.
A settembre la Anti-Defamation League ha segnalato un “livello elevato e sostenuto di attività suprematista bianca”. Negli ultimi mesi, organizzazioni come Patriot Front, Blood Tribe e Proud Boys si sono radunate in luoghi come Tallahassee, Harrisburg e Nashville, con alcuni membri che indossavano maschere e portavano fucili e bandiere con la svastica.
I Proud Boys, il cui leader, Enrique Tarrio, è stato condannato a 22 anni di prigione per l’assalto a Capitol Hill, hanno anche pubblicizzato il loro lavoro viaggiando nei luoghi degli uragani.
Un video proveniente dalla Carolina del Nord, dopo l’uragano Helene, invece afferma: “Noi del Patriot Front siamo qui per dare una mano alle comunità locali. I nostri politici possono fare i capricci e passare rapidamente ai loro discorsi su Israele, ma noi sosteniamo davvero le nostre comunità, mettendo l’America davanti a tutto”.
Naturalmente, alcuni abitanti delle zone colpite hanno apprezzato il supporto fornito da questi gruppi, nonostante i loro ideali politici. ““Quando ci sono 100 famiglie senza casa, non importa chi aiuta a ripulire per tornare alla normalità”, ha spiegato un residente di Horsehoe Beach, “Se erano disposti a raccogliere la spazzatura e a spostarla sulla strada, che si trattasse di detenuti o altro, eravamo ben felici di avere il loro sostegno”.