Secondo l’agenzia meteorologica statunitense NOAA, tra oggi e domani è in arrivo una intensa tempesta geomagnetica che potrebbe raggiungere la classe G4, ovvero quasi il massimo della potenza considerando che la scala di riferimento ufficiale va da G1 a G5.
Se dovesse raggiungere tale intensità potrebbero verificarsi problemi alla rete elettrica con conseguenti black out e interferenze o addirittura seri danni ai satelliti in orbita. Il fenomeno della tempesta geomagnetica comporterebbe anche la possibilità di avvistare aurore ad altitudini molto più basse del solito.
Secondo gli esperti, la tempesta geomagnetica è dovuta all’espulsione di massa coronale, la cosiddetta Cme, costituita da materia sotto forma di plasma. Quella verificatasi l’8 ottobre si sta ora dirigendo verso la Terra a una velocità compresa tra 4,3 e 4,7 milioni di chilometri orari.
Lo Space Weather Prediction Center del NOAA sottolinea che “nonostante la gravità della tempesta, è improbabile che le persone possano vedere qualcosa in particolare, ma il caos magnetico potrebbe interrompere la tecnologia e le infrastrutture, tra cui segnali radio, sistemi GPS, reti elettriche, satelliti e altre forme di comunicazione”.
La situazione verrà costantemente monitorata. Come si legge sul sito ufficiale di NOAA: “Non conosceremo le caratteristiche del CME fino a quando non arriverà a 1 milione di miglia dalla Terra e la sua velocità e intensità magnetica saranno misurate dai satelliti DSCOVR e ACE”.
Gli esperti sottolineano inoltre che non si conosce ancora il preciso momento di arrivo dell’attuale tempesta geomagnetica e informazioni più accurate saranno possibili durante le prossime ore.
New York è fra le città sotto stretta osservazione. Aries De la Cruz, portavoce del Dipartimento delle Emergenze della città, ha dichiarato: “Stiamo monitorando gli effetti, ma il pubblico non ha bisogno di intraprendere alcuna azione in questo momento. Ovviamente non vogliamo allarmare le persone. Vogliamo solo che non rimangano al buio o ricevano sorprese se, per esempio, Google Maps dovesse smettere di funzionare.”